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Eugenio Borgna e l’umanizzazione della psichiatria

Negli anni '60, Eugenio Borgna ha diretto l’ospedale psichiatrico provinciale di Novara, anticipando le teorie di Franco Basaglia con un approccio più umano ed empatico alla cura dei pazienti. Questo suo metodo innovativo, privo di violenza, ha segnato una svolta nella psichiatria italiana, influenzando profondamente l'applicazione della Legge 180, nota come "legge Basaglia". Dal 1978 al 2002, Borgna ha guidato il Servizio di Psichiatria dell’Ospedale Maggiore di Novara, mettendo in pratica i principi di accoglienza e rispetto per la dimensione soggettiva dei malati. La sua attività ha lasciato un’impronta indelebile nella comunità scientifica e nella società civile.

La produzione letteraria e l’eredità culturale di Eugenio Borgna

Dopo il pensionamento, Eugenio Borgna si è dedicato alla scrittura di opere che hanno reso accessibili a un vasto pubblico i temi complessi della psichiatria e dell’interiorità umana. Tra i suoi libri più noti figurano "Sull’amicizia", "Mitezza" e "In ascolto del silenzio", che confermano la sua capacità di unire rigore scientifico e profondità umana. Borgna, proclamato Novarese dell’anno nel 2016, resterà un simbolo di sensibilità e innovazione nel panorama psichiatrico italiano.

L'addio a Eugenio Borgna: a breve comunicate le esequie

I funerali del dottore si celebreranno nei prossimi giorni, sarà la famiglia a comunicare i dettagli. Per ulteriori approfondimenti sulle sue opere e sulla sua visione della psichiatria, leggi di più su MonzaNews. Puoi scoprire anche altri aspetti della sua eredità intellettuale nella pagina dedicata su Eugenio Borgna su Treccani.