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Dopo un’attesa infinita si è tornati allo stadio a vedere la partita. Il Monza ha vinto e tutti sono contenti ma il risultato domenica non era la priorità. E’ stato bellissimo vedere la gente ritrovarsi, chiacchierare e raccontarsi questo periodo che non finiva mai, tifare insieme all’aperto e non chiusi in casa davanti alla tv, senza poter urlare le proprie gioie e frustrazioni, a seconda dell’azione.

L’organizzazione, per quanto concerne l’afflusso e il deflusso della gente, e’ stata perfetta, i parcheggi sono finalmente illuminati ed asfaltati rispetto al passato, dove parevano essere stati oggetto di un bombardamento. Unico neo, c’era scritto sugli annunci cicli e motocicli gratis, invece in alcuni parcheggi dovevi pagare 3 euro, una cavolata. A livello di comunicazione si può e si deve far meglio.

Bellissimo vedere la curva colorata, con tanti gruppi organizzati, ognuno nella propria zona, a tifare e cantare insieme, mostrando orgogliosi le proprie pezze e striscioni. E il bar di nuovo in funzione in cui è servito il mitico caffè Borghetti, il talismano che, se bevuto fra primo e secondo tempo, fa sempre succedere qualcosa.

Sui vari social si leggeva l’attesa di tutto per questo ritorno, che era incredibile, manco fosse una finale di Champions League, ma era molto di più, voleva dire tornare allo stadio a seguire la propria squadra del cuore dopo oltre un anno e solo chi ci va da tanti anni sa cosa significa.

Il giorno dopo, leggendo i social, il messaggio degli appassionati è di gioia per aver rivisto, dopo tanto tempo, gli amici.

Andare allo stadio e’ soprattutto questo, riunire le masse, creare tanti rapporti di amicizia, fra gente di tutti i tipi, razze e colori che, al di fuori, non si frequenterebbe mai. Il valori dello sport sono questi, cancellare qualsiasi tipo di barriera e tifare tutti insieme per la propria squadra e ieri e’ stato così, sperando di non fermarci più.

Forza Monza!

foto AC Monza

Gabriele Passoni