La tragedia dimenticata: un anno dopo, Jordan Tinti e le domande senza risposta
Familiari e amici ricordano il trapper davanti al carcere dove si tolse la vita

È trascorso esattamente un anno dalla tragica scomparsa di Jordan Tinti, conosciuto nel panorama musicale come Jordan Jeffrey Baby. Il giovane trapper, appena ventisei anni, fu ritrovato senza vita nella sua cella presso la casa circondariale Torre del Gallo di Pavia il 12 marzo 2024. La notizia scosse profondamente non solo chi lo conosceva personalmente, ma anche i suoi numerosi fan.
Tinti era tornato in carcere dopo un periodo di affidamento terapeutico che era stato sospeso. La sua esistenza, segnata da numerose difficoltà e sofferenze, si è conclusa in modo drammatico proprio tra le mura dell'istituto penitenziario pavese.
La commemorazione e le parole del padre
In occasione dell'anniversario, un gruppo composto da familiari e amici si è riunito per un presidio commemorativo proprio davanti al carcere di Pavia. Durante il momento di raccoglimento, particolarmente toccanti sono state le parole del padre, Roberto Tinti.
"Per come è andata è stata molto tragica. Ma ricordarlo mi rende più sereno e mi aiuta ad andare avanti," ha dichiarato con la voce rotta dall'emozione. "Jordan per me era mio figlio, un ragazzo d'oro. Non era un santo ma neppure un diavolo. Ha pagato troppo," ha aggiunto, sottolineando quanto il peso delle circostanze abbia gravato sul destino del figlio.
Le indagini ancora in corso

La morte del giovane artista ha portato all'apertura di un fascicolo da parte della Procura di Pavia. Jordan stava scontando una condanna a quattro anni e quattro mesi per rapina, con l'aggravante dell'odio razziale, quando fu trovato senza vita.
L'avvocato Federico Pisani, che rappresenta gli interessi del padre, ha evidenziato come, nonostante sia passato un anno, le indagini siano ancora nella fase preliminare: "Siamo ancora nella fase delle indagini preliminari ma a distanza di un anno chiediamo che ci sia qualche risvolto."
Il fascicolo, aperto per omicidio colposo, rimane quindi attivo mentre si attendono sviluppi che possano fare luce sulle circostanze che hanno portato alla morte del giovane trapper.