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pedemontana

Durante la seduta del consiglio comunale tenutasi il 12 marzo, il sindaco Franco Redaelli ha ufficialmente chiuso il capitolo relativo al PL24, rispondendo a un'interpellanza presentata dal gruppo di opposizione Progetto Macherio. Con una franchezza che non ha lasciato spazio a interpretazioni, il primo cittadino ha spiegato come l'iniziativa, seppur lodevole nelle intenzioni, si sia rivelata finanziariamente insostenibile.

"Il PL24, così come concepito originariamente, è irrealizzabile per una serie di fattori economici concreti," ha dichiarato Redaelli, non mancando di sottolineare come la questione fosse già nota anche all'opposizione, con un riferimento diretto all'attuale capogruppo ed ex vicesindaco di Progetto Macherio.

La radice del problema risiede principalmente nei numeri: il budget ambientale assegnato al comune ammonta a 1,76 milioni di euro, una cifra che dovrebbe coprire l'intero progetto, compresi gli espropri necessari per acquisire le aree interessate. Tuttavia, il costo stimato per la sola acquisizione dei terreni è lievitato fino a circa 2,5 milioni di euro, rendendo matematicamente impossibile procedere secondo il piano originario.

La storia di un'ambizione naufragata

recinzioni pedemontana

Il Progetto Locale 24, approvato dal CIPE nel lontano 2009, rappresentava una visione ambiziosa: creare un parco urbano lineare sopra la galleria di Pedemontana che attraversa Macherio, offrendo così uno spazio verde compensativo per i cittadini e mitigando l'impatto visivo e ambientale dell'infrastruttura autostradale.

Questa visione si è però scontrata con una realtà in evoluzione. Oltre all'aumento dei costi di esproprio, altri fattori hanno contribuito all'accantonamento del progetto. Il sindaco ha evidenziato come il ritiro dei comuni limitrofi dal piano di compensazione ambientale abbia ulteriormente complicato il quadro: "Sovico è stato escluso perché non più direttamente interessato dal tracciato autostradale, mentre Lissone ha preferito destinare il proprio budget a interventi sul proprio territorio comunale."

Queste decisioni hanno inevitabilmente ridotto il finanziamento complessivo disponibile per il progetto intercomunale, mettendo definitivamente in discussione la sua fattibilità economica.

Verso nuove strategie compensative

Di fronte all'impossibilità di procedere con il piano originario, l'amministrazione macheriese non intende rinunciare completamente alle opere compensative, ma sta valutando approcci alternativi. La nuova strategia si orienta verso una distribuzione più capillare degli interventi sul territorio comunale, abbandonando l'idea di un unico grande progetto a favore di interventi più contenuti ma diffusi.

Tra le opzioni al vaglio, il sindaco ha menzionato la possibilità di utilizzare aree già di proprietà comunale, eliminando così i costi di esproprio, oppure di limitare gli espropri a una parte ridotta delle aree inizialmente previste, destinando un massimo di 800.000 euro all'acquisizione dei terreni per preservare risorse sufficienti alla realizzazione delle opere stesse.

Il tempo non è infinito: Redaelli ha ricordato che il budget ambientale dovrà essere impiegato entro cinque anni dall'inizio ufficiale dei lavori di Pedemontana, previsto per il 20 dicembre 2024. Una tempistica che potrebbe essere estesa solo nel caso in cui le opere di compensazione coinvolgessero direttamente l'infrastruttura autostradale.

In definitiva, mentre Pedemontana procede inesorabile nel trasformare il paesaggio brianzolo, Macherio si trova costretta a ripensare il proprio approccio alle compensazioni ambientali, sacrificando l'ambizioso progetto di un grande parco urbano a favore di interventi più modesti ma economicamente sostenibili, distribuiti su tutto il territorio comunale.