x

x

In risposta a questa tragedia, l’associazione Fiab Monzainbici ha organizzato un presidio davanti alla Villa Reale, con appuntamento alle 18:30 di venerdì 18 aprile. L’iniziativa non intende soffermarsi sulla dinamica dell’incidente o attribuire responsabilità, ma vuole essere un momento di riflessione e solidarietà. L’associazione ha espresso il proprio cordoglio per la vittima e la sua famiglia, sottolineando l’urgenza di affrontare le criticità della viabilità urbana. “Non vogliamo sapere chi ha torto o chi ha ragione, ma siamo qui per chiedere strade sicure per tutti”, hanno dichiarato i rappresentanti di Fiab Monzainbici, annunciando l’evento sulla loro pagina Facebook.

La battaglia per una viabilità più sicura

ambulancia

L’incidente ha riportato al centro del dibattito la sicurezza stradale, un tema che Fiab Monzainbici considera una questione di civiltà. L’associazione punta a sensibilizzare i cittadini e le istituzioni su una cultura della mobilità che privilegi la sicurezza di tutti gli utenti della strada, in particolare i più vulnerabili come i ciclisti. Secondo Fiab, la progettazione urbana è stata a lungo dominata da un approccio autocentrico, con strade pensate principalmente per le automobili, spesso guidate a velocità elevate e con esigenze di parcheggio che prevalgono su altri bisogni. Questo modello, radicato da decenni, è difficile da superare a causa delle resistenze culturali e pratiche, ma l’associazione ritiene che un cambiamento sia indispensabile per prevenire tragedie come quella avvenuta.

Strade a misura di persona: l’appello di Fiab Monzainbici

L’obiettivo del presidio non è solo commemorare il ciclista scomparso, ma anche lanciare un messaggio chiaro: le strade devono diventare luoghi sicuri e accessibili per tutti. Fiab Monzainbici chiede una progettazione urbana che tenga conto delle esigenze di pedoni e ciclisti, promuovendo una cultura del rispetto reciproco tra gli utenti della strada. “L’errore umano può sempre capitare, ma il prezzo da pagare è troppo alto”, hanno sottolineato i membri dell’associazione, auspicando interventi concreti per ridurre i rischi e garantire una mobilità più attenta ai più deboli. L’evento di questa sera vuole essere un primo passo per trasformare il dolore in un impegno collettivo verso un futuro più sicuro.