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“Fortunatamente tra tre giorni rigiochiamo”. Le parole con cui Giovanni Stroppa ha dato il via alla conferenza stampa al termine della gara col Pisa continuano a risuonarmi nelle orecchie. Perché, se è vero che sono pienamente condivisibili, è altrettanto vero che denunciano lo smarrimento con cui lo stesso mister biancorosso (e noi con lui) si trova ad analizzare le altalenanti prestazioni del suo Monza. Una squadra che sembra prigioniera di un umore caratterizzato da improvvisi e continui alti e bassi degni delle migliori montagne russe e che non consentono di fare previsioni plausibili, né sul futuro immediato (la gara successiva), né su quello a lungo termine (l’esito finale del campionato).

Eppure il match col Pisa era iniziato nel migliore dei modi, col gol di Valoti che poteva e doveva dare convinzione ed entusiasmo alla ricerca di un successo che ripagasse i tifosi biancorossi delle delusioni calcistiche del passato che la città della torre pendente richiama. Invece, la squadra di D’Angelo si è subito rimessa in carreggiata, cancellando con un colpo di spugna il momento di scarsa brillantezza che ha caratterizzato questo inizio del 2022, in cui aveva raccolto quattro pareggi con squadre di medio-bassa classifica ed una sconfitta interna col Frosinone.

Il dubbio è che, come spesso succede nel calcio, a far ritornare lo smalto al Pisa sia stata la prestazione senza nerbo, senza determinazione e senza convinzione che i brianzoli hanno fornito soprattutto nella ripresa. Con una fase difensiva che ogni tanto va in “bambola” (clamorosa l’incertezza di Pedro Pereira da cui è scaturito il gol che ha deciso la gara), con un centrocampo (con il buon Mazzitelli delle ultime gare lasciato in panchina) sovrastato in tutto e per tutto da quello forse poco raffinato ma di gran sostanza degli ospiti, con un attacco dove Mancuso non è ancora al meglio e Mota pare spesso portato a esaltare le sue qualità individuali senza gran beneficio per il reparto.

Nulla è del tutto compromesso, ma ora non si può più sbagliare. Occorre voltar pagina, occorre un altro Monza, occorre quella continuità che sembra essere la dote che manca di più a questa squadra.

Paolo Corbetta

foto Studio Buzzi