Quando il virtuale diventa reale: professione Pro-Player
Professione eSport Player. Il sogno di ogni bambino e di ogni adolescente, oggi è diventato realtà. Anche per chi, come me, ha qualche anno in più ed ha magari superato i quaranta, ma si diverte una sera sì e anche quella dopo a fare un partitella tra amici alla Playstation, un piccolo sogno, quello di diventare giocatore professionista, lo fa volentieri.
Il mondo degli eSports è in grande ascesa, c’è un grande interesse a livello mondiale per questa nuova categoria sportiva, che vede emergere “eAtleti” di ogni specialità, dal calcio ai motori a tanti altri sport fino ad arrivare anche a giochi di ruolo e di azione. Anche l’AC Monza, di recente, ha deciso di investire negli eSports, presentando una propria squadra composta per ora da due giocatori, Raffaele “Er_Caccia98” Cacciapuoti e Simone “Figu7rinho” Figura, creando una struttura che punta allo sviluppo di nuove opportunità in questo nuovo mondo, che sta crescendo in maniera esponenziale, ed è già arrivato, oggi, a creare vere e proprie figure professionali.
Ebbene sì! Ormai non esiste più solo il calcio mercato dedicato ai giocatori professionisti. Ora esiste anche il mercato degli “ePlayer” professionisti, ci sono vere e proprie squadre che cercano di assoldare nella propria formazione i migliori giocatori del Mondo. Ci sono classifiche e punteggi a livello mondiale e nazionale, tornei che rispecchiano i principali campionati nazionali ed internazionali. C’è la eChampions League, il mondiale per Club, il mondiale per nazioni. Proprio come negli sport reali!
Proprio nei giorni scorsi si sono giocate in Italia, per la prima volta, le finali del FIFA eClub World Cup, con presenti i più forti eClub del Mondo. Tutto organizzato dalla Federazione Mondiale, la Fifa, che ha realizzato il torneo ufficialmente, utilizzando, ovviamente, FIFA20 della EA Sport. I partecipanti hanno dovuto competere cimentandosi con le due principali console, la PS4 e la Xbox. E’ stata una tre giorni alla quale hanno partecipato ventiquattro squadre finaliste, arrivate a Milano dopo una fase eliminatoria che ha visto protagonisti, inizialmente, oltre 190 club.
La finale, disputata la scorsa domenica pomeriggio, ha visto il team Complexity battere ai rigori Ellevens Esports e aggiudicarsi il titolo di Campione del Mondo per eClub. La prima è stata fondata nel 2003 e negli ultimi 16 anni ha vinto ben 140 trofei in 30 discipline diverse. Nella compagine societaria di questa squadra fa parte anche Jerry Jones, proprietario della squadra di Football Americano Dallas Cowboys. Il Team Ellevens Esports invece è di proprietà del Real Madrid e del giocatore gallese Gareth Bale.
Per l’Italia partecipava l’AS Roma, che ha dovuto arrendersi in semifinale proprio contro i campioni di Complexity, mentre l’altra squadra italiana, Mkers, è stata eliminata agli ottavi di finale sempre dai futuri campioni di Complexity.
Proprio per i Mkers giocava Daniele Paolucci, in arte Prinsipe, uno dei più importanti giocatori professionisti italiani, autore anche del libro “Pro Player” edito da Mondadori.
Durante le finali di Milano, dove è stato eliminato negli ottavi dai neo iridati Complexity, siamo riusciti a fare quattro chiacchiere con Prinsipe. Abbiamo avuto modo di parlare con lui ed affrontare un mondo incredibile e sconosciuto, del quale siamo rimasti affascinati. Un mondo che si basa su giochi virtuali, videogames, ma che rispecchiano tanto della vita reale, in questo caso il mondo del Football.
Prinsipe, oggi ventiquattrenne, ha cominciato la sua carriera di gamer come chiunque altro, da bambino, all’età di quattro anni. Appassionatissimo di calcio, ha avuto modo di giocare nelle giovanili dell’AS Roma, avendo come compagno di squadra Lorenzo Pellegrini.
Ma come è stata l’ascesa di questo giovane ePlayer, che questa settimana ha toccato la vetta mondiale classificandosi primo nella Weekend League vincendo 30 partite su 30!!??
“Ho iniziato nei classici tornei amatoriali – ci ha raccontato - dove si potevano vincere giochi o console Playstation e Xbox. Da lì c’è stata l’ascesa, fino ad arrivare a disputare tornei importanti a livello nazionale e internazionale. Non è per nulla facile, occorre tanto allenamento e caparbietà. A giocare con la console a livello mondiale, come puoi immaginare, siamo milioni. Emergere è difficilissimo”
Quale è stato, per ora, il tuo miglior risultato?
“Sicuramente il titolo Europeo nel 2017, ottenuto singolarmente e non in squadra, con Fifa 17. Sempre con FIFA 17 sono giunto quarto ai mondiali”
Dopo aver partecipato alle finali mondiali per Club, quale sarà il tuo prossimo impegno?
“Parteciperò tra un paio di settimane, a Parigi, alle qualificazioni della Fifa Champions Cup e poi alle selezioni nazionali a Coverciano per fare parte della eNazionale nei prossimi tornei per nazionali”.
Raccontaci qualcosa di questo mondo, per certi versi sconosciuto, che sta crescendo a livelli esponenziali nell’ultimo periodo.
“Anche nel mondo degli eSports – afferma Prinsipe – esistono i giocatori professionisti. Come per gli atleti, esiste il calciomercato e molti giocatori cambiano casacca da una squadra all’altra. Io ad esempio ora faccio parte dei Mkers, una squadra che vede tra le proprie fila una quarantina di giocatori, specializzati nelle varie tipologie di videogames. Io ovviamente gareggio con FIFA20 e come console mi trovo più a mio agio con la Playstation. Quando gareggiamo in squadra, come qua a Milano, siamo in due e ci confrontiamo con entrambe le console, sia PS4 che Xbox”.
Per finire, come sta andando la tua stagione?
“Attualmente sono circa trentesimo nella classifica mondiale, grazie anche ai punti presi qui a Milano nelle finali mondiali. Negli eSports esiste una classifica a punti, simile a quella ATP per il Tennis. Ovviamente i prossimi tornei saranno importanti per poter salire di posizione. Ci sono poi tornei tutte le settimane che ti consentono di migliorare nei punteggi (nell’ultima settimana, come sopra descritto, Prinsipe ha raggiunto la vetta mondiale, nella “Weekend League”, grazie alle trenta vittorie in trenta partite disputate). Essere a questi livelli, con milioni di praticanti nel Mondo, è davvero un grande risultato”.