x

x

Dopo che l’Autodromo ha reso pubblica la notizie che verranno piantate ben 3000 nuove piante nel Parco di Monza (clicca qui per vedere l'articolo), non è mancato l’attacco da parte di Matteo Barattieri, Socio Fondatore del Comitato per il Parco di Monza direttamente su Facebook.

Queste le parole di Barattieri diffuse sui social: “Ridicolo. Hanno tagliato centinaia di piante per le loro esigenze, anche di alto fusto. E ne taglieranno ancora. Per compensare metteranno a dimora piccole piantine forestali. Purtroppo, il cittadino comune si lascia facilmente ingannare. E crede che l'Autodromo stia facendo il bene del Parco. In realtà, è il contrario. Per quanto riguarda le citate cure colturali, il discorso è ancora peggiore. La manutenzione di queste aree spetterebbe, appunto, all'autodromo. Che è stato alquanto carente per anni. Risultato: i boschi dell'area circuito - e, guarda caso, del golf - sono quelli messi peggio nel Parco. Non lo dice Greenpeace. Lo afferma lo studio svolto di recente (da tecnici del settore) sui boschi del Parco, studio effettuato per progettare i futuri interventi sulle aree forestali del Parco”.

Ha poi proseguito:

Non c'è bisogno di fare polemiche. Basta avere un minimo di conoscenza della realtà, e un briciolo di spirito critico. I tagli effettuati in autodromo hanno comportato delle modifiche alle aree interessate. Logica vorrebbe che le successive piantumazioni avvenissero negli stessi luoghi. Parentesi: gli abbattimenti hanno mostrato - da indagini svolte in loco e da perizie di tecnici del settore - criticità ed aspetti sgrammaticati, sempre dal punto di vista tecnico (ne parleremo come Comitato Parco). Si tratta appunto di compensazioni. Ovvero: io danneggio una parte del Parco storico, e faccio qualche piantumazione da altre parti. Come dire: ho rovinato un pezzo del rosone del Duomo ma vi regalo qualche sedia nuova e, magari, un pacchetto di candele. Ritorno sulle cure citate. Forse molti ignorano che i contratti stipulati con l'autodromo prevedono da sempre che gli amministratori del circuito provvedano alla manutenzione delle aree di pertinenza. Manutenzione non effettuata come si deve negli ultimi lustri. Il risultato: ne ho già parlato nell'altro mio commento. In buona sostanza, siamo tra la foglia di fico (o di quercia, per stare in tema) e i conati di buone (e tardive) pratiche”.