Rivoluzione Parma, via un altro membro del club: ecco cosa sta accadendo
L'apprezzato chef Luciano Ravasini lascia Collecchio a stagione in corso: l'ennesimo cambiamento solleva dubbi sul timing delle decisioni societarie. Ecco l'esclusiva del portale StadioTardini.it

Il Parma Calcio continua a sorprendere per le decisioni assunte in momenti che lasciano perplessi osservatori e tifosi. La gestione attuale sembra caratterizzata da interventi che sollevano dubbi sul loro tempismo. Negli ultimi mesi, la società ha visto l'avvicendamento al vertice tra Luca Martines e Federico Cherubini nel ruolo di CEO, cambiamento avvenuto sorprendentemente a ridosso della chiusura del calciomercato invernale. Il nuovo amministratore delegato, per sua stessa ammissione, non ha avuto il tempo di influenzare le operazioni di mercato.
Ancor prima, durante la sessione estiva di calciomercato e a poche settimane dalla promozione in Serie A, la società aveva sollevato dall'incarico il Direttore Mauro Pederzoli, dopo che questi aveva pubblicamente confermato la fiducia all'allenatore Fabio Pecchia in un momento di contestazione. Il nuovo plenipotenziario ha poi deciso personalmente di esonerare anche il tecnico dopo la partita con la Roma, scegliendo come sostituto l'esordiente Cristian Chivu.
La svolta in cucina che nessuno si aspettava
In questo contesto di continui avvicendamenti, il Parma ha deciso di modificare anche la gestione della ristorazione interna. Lo chef Luciano "Lucio" Ravasini, figura molto apprezzata nell'ambiente, lascerà la cucina del centro sportivo di Collecchio a partire da lunedì 17 marzo 2025, insieme al suo collaboratore Simone Racco. Questa decisione è conseguenza della risoluzione anticipata del contratto con il Bar Centrale, di cui i due cuochi sono dipendenti, che da oltre cinque anni gestiva il servizio di ristorazione per il club ducale.
La decisione, ufficializzata internamente giovedì 13 marzo 2025, sarebbe stata presa durante la gestione Martines, apparentemente su indicazione dell'ufficio acquisti e con il parere determinante del responsabile dell'area performance analytics Mathieu Lacome. La società avrebbe optato per la risoluzione anticipata del contratto, che sarebbe scaduto naturalmente nel 2027, principalmente per ragioni economiche e di ottimizzazione dei costi.
Un cambio controverso e le sue modalità

Ciò che appare anomalo è che il Bar Centrale non sia stato invitato a partecipare alla nuova gara d'appalto indetta dalla società, nonostante il servizio fornito fosse unanimemente considerato di ottima qualità, con un elevato indice di gradimento da parte di tutti, compresa la proprietà. Secondo alcune fonti, la proprietà non sarebbe stata preventivamente informata della risoluzione anticipata, mentre altre indicano che il nuovo contratto sarebbe stato firmato personalmente dal presidente.
Con il Bar Centrale non sarebbe mai stato avviato un tavolo negoziale per discutere eventuali sconti o una riformulazione della collaborazione. La comunicazione della risoluzione anticipata è stata fissata a metà marzo, nel pieno della fase cruciale della stagione, quando forse sarebbe stato più razionale attendere la fine del campionato, se proprio si voleva procedere a un cambiamento.
Il nuovo fornitore e le preoccupazioni tecniche
La gara d'appalto, condotta al ribasso, sarebbe stata vinta da Sport Food Srl di Pisa, parte del gruppo Aurora Catering. L'azienda aveva già collaborato con il Parma in occasione del Parma Winter Wishes del dicembre 2022 e, undici anni prima, per il matrimonio di Gianluigi Buffon con Alena Seredova. Nel 2018, la stessa società si era occupata dei servizi di catering negli sky box e nelle aree hospitality dello stadio Tardini.
In questa circostanza, per evitare problemi legali come quelli verificatisi con il passaggio della sponsorizzazione tecnica da Erreà a Puma (che aveva portato a una causa persa dal Parma in primo grado, con un danno economico di 1,4 milioni di euro), la società ha seguito correttamente tutti i termini contrattuali riguardanti la disdetta, comunicata già nel dicembre scorso.
Possibili ripercussioni sul rendimento sportivo
Se è vero che ogni società ha il diritto di scegliere i propri fornitori, ciò che desta perplessità è ancora una volta il momento scelto per effettuare questo cambiamento. Modificare un aspetto che incide direttamente sugli stili di vita dei calciatori, come l'alimentazione, a dieci giornate dal termine del campionato, mentre la squadra è impegnata nella lotta per non retrocedere, appare un rischio considerevole.
Nonostante il Parma disponga di nutrizionisti qualificati, alterare una collaborazione collaudata con la cucina in un momento così delicato solleva interrogativi. Si tratta infatti di meccanismi che richiedono tempo per essere perfezionati e si basano sulla fiducia reciproca. La situazione potrebbe complicarsi ulteriormente se, come sembra, il nuovo gestore fosse all'esordio con una società calcistica professionistica, nonostante abbia già iniziato a studiare da vicino il funzionamento della mensa di Collecchio.
La posizione dell'amministratore delegato
È probabile che l'Amministratore Delegato Federico Cherubini, esperto dirigente del calcio italiano, si trovi a gestire questa situazione ereditata dalla precedente gestione. Per ragioni contrattuali preesistenti, è costretto ad assumersi la responsabilità della decisione, anche se potrebbe non condividerla pienamente. Secondo alcune indiscrezioni, il controllo del ristorante dovrebbe tornare sotto la pertinenza dei servizi generali e dell'area operativa, e non più dell'area performance e analytics.
Nessun collegamento con i cambiamenti societari
È importante precisare che questa decisione non avrebbe alcun legame con il fatto che il Bar Centrale sia di proprietà della coppia Pizzarotti-Faggiano e che la loro gestione del ristorante sia stata ereditata da Krause dai precedenti proprietari. Recentemente è stata ufficializzata l'uscita di Nuovo Inizio dalla compagine societaria, con il 99% del Parma Calcio ora in mano al Gruppo Krause e l'1% a Parma Partecipazioni Calcistiche, ma l'imprenditore americano non avrebbe approfittato di questa situazione per "fare pulizia in casa".
Al contrario, sembra che Krause apprezzasse molto lo chef Ravasini, essendosi più volte complimentato con lui per i suoi piatti, apprezzati non solo dal proprietario ma anche da dirigenti, tecnici, giocatori e dipendenti, spesso sorpresi con qualche preparazione speciale.
Un contrasto tra generosità e austerity
Appare contraddittorio che, mentre il Parma viene spesso citato dalla stampa specializzata per le spese generose della proprietà americana (secondo Calcio & Finanza, il club ducale sarebbe al terzo posto per versamenti nel quadriennio 2020-2024, con circa 300 milioni, dietro solo a Roma e Juventus), si cerchi poi di risparmiare in un settore delicato come quello dell'alimentazione degli atleti, soprattutto in un momento cruciale della stagione con l'obiettivo della salvezza ancora da raggiungere.
Il contributo sociale dello chef
Luciano Ravasini non è stato solo un cuoco apprezzato all'interno del club, ma ha anche dato un contributo significativo a iniziative benefiche. Nel 2022, è stato tra i promotori della "BenefiCena", un progetto che ha visto la partecipazione degli chef di nove squadre di Serie A e B (Atalanta, Bologna, Cagliari, Genoa, Inter, Milan, Parma, Sampdoria, Torino) per raccogliere fondi a favore della popolazione ucraina, con il ricavato devoluto all'Associazione "Pokrova".
Anche a livello locale, Ravasini ha partecipato a iniziative di solidarietà: sempre nel 2022, insieme a Luca Martines, ha guidato una delegazione del Parma composta da 15 dirigenti e dipendenti alla nona edizione dell'Anolino Solidale di "Parma Facciamo Squadra", continuando a partecipare anche alle edizioni successive.
Un precedente significativo nella storia del club
Non è la prima volta che il club crociato cambia il responsabile della cucina. Il 27 dicembre 2013, Ferruccio Minuz, che collaborava con la società da circa 20 anni, inizialmente per le trasferte internazionali e poi, durante l'era Ghirardi, nei ritiri a Levico, decise di ritirarsi a causa dei carichi di lavoro eccessivi e della mancanza di un aiuto in cucina.
Il suo vice, Simone Marcolin, rimase in organico e continuò a lavorare ai fornelli, ma con un cambiamento significativo: gli ingredienti o i semilavorati iniziarono ad arrivare dalla Pellegrini, che grazie ai maggiori volumi riusciva a ottenere prezzi più vantaggiosi, permettendo un risparmio per il club ducale, ma con un conseguente abbassamento della qualità.
Come suggeriva Giambattista Vico con la sua teoria dei "corsi e ricorsi storici", certe dinamiche sembrano ripetersi ciclicamente nella storia, anche in quella di un club calcistico.