Rinasce il Villaggio Snia di Cesano Maderno: il progetto
Un nuovo polo sorgerà sulla grande superficie occupata da una delle fabbriche più importanti della Brianza
Uno dei simboli della crescita economica della Brianza. Uno stabilimento attorno al quale è stata costruita una piccola città, sulla scorta di quanto accaduto qualche anno prima dalla parte opposta del territorio con Crespi d'Adda. Non hai mai ottenuto il riconoscimento dell'Unesco, ma il Villaggio Snia di Cesano Maderno rimane comunque uno dei simboli del boom economico post bellico in Brianza.
La storia della Snia
L'acronimo nasce nel 1917, quando a Torino venne fondata come Società di Navigazione Italo Americana. La sua funzione iniziale, infatti, era quella di controllare i traffici marittimi sulla rotta Italia - Usa. Dopo pochi anni, il tracollo dei nodi marittimi fece virare la società sulla fiorente industria delle fibre tessili artificiali. La società rilevò alcune aziende del nascente settore. Una di queste fu, nel 1921, la Italiana Seta Artificiale di Cesano Maderno. Attorno al quale nascerà il Villaggio Snia, che vivrà il suo massimo splendore negli anni del Dopoguerra. Per più di 30 anni, questa frazione di Cesano Maderno ha vissuto un legame simbiotico con la fabbrica, che, però, fallì alla fine degli anni Novanta. Da allora è in atto un declino che, probabilmente, cesserà con il nuovo progetto presentato dal comune.
Il nuovo Villaggio Snia
“Un progetto d’importanza strategica che rivoluzionerà un’area di oltre 100 mila mq, prevedendo oltre al recupero degli edifici di interesse storico e architettonico e il loro riutilizzo funzionale, nuove residenze che, potenzialmente, potrebbero prevedere a lavori completati 500 nuovi abitanti nel quartiere, strutture commerciali e servizi per i residenti, parchi e percorsi ciclabili”, così il comune di Cesano Maderno ha presentato il nuovo progetto per far rinascere il Villaggio Snia.
Nuove residenze, area commerciale, aree verdi, percorsi ciclopedonali lunghi oltre un chilometro, una nuova viabilità. E ancora, palestre, uffici e ristoranti. Non solo verrà creato un parco, sinonimo di sostenibilità, benessere e qualità della vita. In via Brigata Sassari, nell’area ex baracche, vedrà la luce una “Porta al Parco delle Groane” che con un ponte ciclopedonale scavalcherà la ferrovia congiungendo l’area con il lato opposto della città.
Il primo intervento, che partirà a breve, prevede la ristrutturazione della cosiddetta “Nave”, l’ex palazzina direzionale dove l’Amministrazione Comunale, anche grazie alla collaborazione con la Fondazione GREEN, ha deciso di ospitare i corsi di un Istituto Tecnico Superiore, una scuola di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica post diploma. In questo ambito si inserisce la ferma volontà, una volta avviata l’operatività dell’istituto, di ottenere l’immediata riapertura della fermata della linea “Seregno-Saronno” presente sul lato sud, considerata fondamentale per lo sviluppo completo dell’area.
Insomma, un progetto mastodontico per ridare vita a un'area fondamentale nella storia brianzola del Dopoguerra. Nella speranza che non si debbano aspettare lustri per vederla terminata…