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Riceviamo e pubblichiamo il racconto di Cioci in merito all'ultima trasferta di Firenze

Fiorentina - Monza, il racconto di una trasferta da ricordare 

Caro direttore,
ci sono momenti, situazioni, occasioni che si possono descrivere, che si possono esaltare, che si possono illustrare, che si possono ricordare e ce ne sono alcune che puoi solamente vivere e ringraziare il cielo di avertelo permesso.
Come ho già avuto il privilegio di dire nella sua trasmissione mesi fa, le trasferte sono un insieme di emozioni che rendono ognuna di esse diversa dalle altre. Difficile fare paragoni perchè tutte, più o meno, lasciano sempre dei ricordi speciali ed è onestamente difficile poter trasmetterle agli altri. Ma anche questa volta, seppur con colpevole (ma mirato) ritardo, proverò a raccontare la trasferta di Firenze ma più che la mia dovrei dire la nostra.

Una decina di giorni prima della sfida di Firenze mi arriva un messaggio e la discussione, più o meno, si è svolta così...
"Ciao, tu vai a Firenze?"
"Penso proprio di sì. E tu? Ci vediamo là?"
"Ci sto pensando ma non ho trovato nessuno che mi accompagna e fare il viaggio Roma-Firenze in macchina da solo non mi va. E se venissi a Bergamo???"
Da queste poche parole è nato uno dei weekend biancorossi più intensi della mia vita.
Praticamente, per evitare di fare 500 km in macchina da solo, Andreaddderoma si è fatto 600 km in treno per venire a Bergamo il sabato per poi farne altri 350 in macchina il giorno dopo per tornare a Firenze e, ancora, altri 250 circa in treno per tornare a casa la domenica sera. Sì, concordo, è un pazzo furioso ma nessuno come chi si è fatto trasferte come Bergamo-Napoli o Bergamo-Teramo andata e ritorno in giornata con la macchina e unico guidatore può comprenderlo ed assecondarlo.
Comunque sia, l'arrivo a Bergamo è previsto per le 16 alla stazione di Bergamo. Al suo arrivo un caldo saluto. Caldo soprattutto perchè la temperatura nella città dei mille aveva raggiunto quota 35 gradi, non così usuale a queste latitudini, ma rinfrescato dalla prima (e non sarà l'ultima) birra presa dal sempre fornito frigorino della macchina. A seguire si sale in valle dove le temperature sono più miti e lungo il tragitto mi racconta delle sue disavventure durante il viaggio. Storie di signore anziane, di gatti ingombranti e di controllori svegli ed accondiscendenti. Direttore, evito di entrare nei dettagli che quanto scrivo sarà già troppo lungo.

Nel tardo pomeriggio ci raggiunge una rappresentanza degli Amici del Monza (Paolo, Giuseppe e, soprattutto, Antonella! Gli altri potevi anche lasciarli a casa...). Quattro passi per i prati della media val Seriana in attesa che arrivino anche gli altri per l'apericena (boh?! i cittadini mi dicono si chiami così) in quel di una fattoria bergamasca condotta da amici d'infanzia. Serata goliardica e pantagruelica a cui partecipa buona parte della mia famiglia e dove non poteva mancare il batterista (quasi) astemio (però il tamburo non puoi dimenticarlo!!!!). A fine serata il contubernio si divide ed ognuno torna verso la propria residenza tranne il sottoscritto, la figlia e Andreaddderoma che colgono l’occasione per andare a salutare mia moglie, impegnata ad un camp per ragazzi organizzato dal sempre grande gruppo alpini della zona. Le lascio anche solo immaginare la chiusura della serata in compagnia di un gruppo di alpini all'ultima serata di un camp...
Accompagno l'ospite capitolino a casa dei miei genitori, dove ormai ha piazzato la bandierina dell'Urbe in segno di conquista, con l'appuntamento alla mattina seguente. Ma non troppo presto...
"Come va? Va bene se passiamo verso le 9:30/10:00?"
"Sto a fà 'n giro 'n paese, per quell'ora sto a casa con doccia fatta!"
Il suo risveglio mattutino è stata una passeggiata di oltre 3 km comprendendo la discesa verso il paese e la successiva risalita. L'ho già detto da qualche parte che è un pazzo furioso???
Si parte per Firenze in (quasi) perfetto orario con un solo intoppo. Una delle due figlie che avrebbero dovuto accompagnarci ha dovuto abbandonare per un attacco febbrile. Cose che capitano anche se il biglietto, purtroppo, è andato sprecato. Comunque sia, viaggio tranquillo considerando il periodo e tappa, su suggerimento del romano con origini fiorentine (questa non ve la spiego che è troppo lunga! E probabilmente mi perderei pure io...), è a Sesto Fiorentino dove mi affido alle sue profonde conoscenze del luogo. Trattoria "I' Quartino" dove il menù sono biglietti appesi in bella mostra all'ingresso e dove si respira toscanità in ogni cosa. Beh, tranne nella bottiglia di spumante griffata Lazio posta su di una mensola proprio sopra le nostre teste. Dopo il luculliano pasto… "Mò che famo?"
Arriviamo a Firenze verso le 15 e decidiamo di parcheggiare direttamente allo stadio. Siamo in anticipo per la partita, vero, ma da lì ci aspetta "una passeggiatina" che ci porta in giro per le bellezze di Firenze. Partiamo dalla zona dello stadio che ancora si sta preparando per l'evento quindi era ancora tutto aperto e tutto accessibile. Si raggiunge piazza della Signoria, poi si va alla cattedrale, si torna verso ponte vecchio e via così, tutte le tappe più classiche di Firenze. Città adorabile. Sempre elegante nelle forme. Sempre eterea come la sua storia. Tutto questo migliorato certamente dall'essere in compagnia e nonostante il clima più che torrido.
Quando siamo tornati allo stadio tutto era già blindato e sotto controllo. Con un rapido calcolo ci siamo fatti una passeggiatina di 8/9 km. Per fortuna qualche nuvoletta ogni tanto copriva il dannato sole e la serata allo stadio, con una leggera brezza, è stata certamente calda ma molto meno, per esempio, rispetto a San Siro con l'Inter l'anno passato o al trofeo Berlusconi quest'anno. Della partita cosa dire? Bello il fatto che abbiano spostato i tifosi di casa nella curva accanto alla nostra a causa dei lavori. E' stato un po' come l'effetto che si ha all'Olimpico di Roma o a Bergamo prima che abbattessero la sud ma anche come sarà prossimamente. Cioè avere in parte gruppi di tifosi che cantano ed inneggiano ai loro colori anche se questa volta è il tifo più caldo. Tutto sommato ce la caviamo anche fuori dal campo, oltre che in campo. Da sottolineare che nella nostra curva campeggia anche una nuova bandiera a due aste "Roma ce sta!" sostenuta da un romano con in testa il cappello "pota" regalatogli dall'amico Ame, promesso souvenir da Ponte di Legno. La partita è andata come sapete tutti. Al termine si attende il solito tempo in cui si è blindati in curva prima di poter lasciare lo stadio.
Accompagniamo Andreaddderoma alla stazione di Santa Maria Novella e dopo i sempre calorosi saluti e reciproci ringraziamenti si parte tutti per tornare a casa. Mai come in queste occasioni si capisce che la passione per il Monza e l'amore per i colori biancorossi è molto di più dell'andare a vedere 22 ragazzi in pantaloncini che corrono dietro ad un pallone. Anzi, la partita diventa quasi il contorno della vita del tifoso. Quasi una scusa per poter coltivare amicizie e passioni.
Sì, caro direttore, in effetti il racconto qui potrebbe terminare anche se con la certezza di non essere stato in grado di trasferire fino in fondo le profonde emozioni di tutto il weekend. Ma in premessa le accennavo ad un colpevole ma mirato ritardo.
Questo perchè il destino ha voluto che il sottoscritto ed Andreaddderoma abbiano anche un'altra cosa in comune e cioè entrambi abbiamo una figlia nata il 13/09/2006 e che pertanto nella giornata di oggi raggiungono la maggiore età. Durante la due giorni appena descritta ci siamo confrontati sui diversi modi in cui affronteremo questa occasione e, nonostante le evidenti differenze, di base rimane il fatto che entrambe le nostre figlie raggiungo un'importante tappa della loro vita anche se forse non possono rendersene conto.
Detto questo, caro direttore, mi prendo la libertà di augurare a Sofia e Elena tanti auguri per i loro 18 anni. Ragazze, spero che in diciotto anni abbiate imparato ad accettare i vostri genitori per quello che sono. Anche perchè nonostante la maggiore età non ve li leverete di torno facilmente...

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