San Rocco, la proposta per evitare il cantiere: "Un tunnel da viale Campania allo svincolo"
Un residente del quartiere, Nuccio Nasca, lancia l'idea di una soluzione alternativa al progetto di ampliamento dello svincolo di Sant'Alessandro, che prevede la realizzazione di un tunnel scoperto vicino alle scuole e alle case
San Rocco è un quartiere sotto assedio. Tra lo smog, il depuratore, le strade congestionate e il futuro deposito della M5, i suoi abitanti si sentono sempre più soffocati. E ora si aggiunge anche la minaccia di un grande cantiere per l'ampliamento dello svincolo di Sant'Alessandro, che dovrebbe migliorare i collegamenti con la Valtellina in vista delle Olimpiadi invernali del 2026. Un'opera che, secondo il ministero dell'Ambiente, comporterà un aumento del rischio cancerogeno per oltre 5.600 persone.
Ma c'è chi non si rassegna e cerca di proporre una soluzione alternativa, che salvaguardi la salute e la qualità della vita dei residenti. Si tratta di Nuccio Nasca, componente del Gruppo Aria Pulita di Monza, che ha illustrato a MonzaToday il suo progetto per "salvare" San Rocco.
Un tunnel sotterraneo da viale Campania a San Rocco
L'idea di Nasca è semplice: invece di realizzare un tunnel scoperto che tagli in due il quartiere, si potrebbe costruire un tunnel sotterraneo che parta da viale Campania e arrivi direttamente allo svincolo di Sant'Alessandro, senza interferire con le scuole, le case e le vie Talete, Aristotele e Gentili. In questo modo, si otterrebbe lo stesso risultato di ridurre i tempi di percorrenza verso la Valtellina, ma con un impatto ambientale molto inferiore.
Nasca si ispira alla mobilitazione che si era creata a San Fruttuoso, dove i cittadini erano riusciti a ottenere la realizzazione di un tunnel sotterraneo per evitare il passaggio di auto e camion in superficie. "Si potrebbe fare lo stesso anche a San Rocco - dice -. Intanto ho seri dubbi che l'opera sarà pronta per le Olimpiadi invernali. A questo punto, visto che l'obiettivo non sono le Olimpiadi del 2026 ma velocizzare i collegamenti con la Valtellina, i fondi messi a disposizione possono essere utilizzati per la realizzazione di uno stesso progetto, ma con un impatto ambientale ben diverso sulla popolazione che già vive i disagi della presenza di un depuratore che è a servizio di tutta la provincia; di strade come via Monte Santo e Aquileia che sono di forte passaggio e vengono definite autostrade nel quartiere e in un futuro non troppo lontano anche la realizzazione del maxi deposito della M5. In questo modo San Rocco tornerebbe a respirare con un passaggio lungo le due vie che tagliano il quartiere a metà di un numero molto inferiore di auto, rispetto a quanto avviene oggi".
La protesta dei residenti contro il progetto attuale
Nasca non è il solo a opporsi al progetto attuale di ampliamento dello svincolo, che prevede la realizzazione di un tunnel scoperto lungo 1,2 km, di cui 400 metri a ridosso delle scuole e delle abitazioni. Secondo la documentazione diffusa dal ministero dell'Ambiente, infatti, "dall'analisi è stato possibile valutare che 125.390 persone residenti all'interno del dominio di calcolo otterranno un beneficio grazie alla realizzazione dell'opera in esame, mentre 5.600 persone saranno soggette ad un potenziale incremento del rischio inalatorio di tipo cancerogeno...".
Una situazione che ha scatenato la protesta dei residenti, che lo scorso 11 gennaio hanno partecipato in massa all'incontro pubblico organizzato al centro civico di San Rocco per chiedere chiarimenti e modifiche al progetto, che ha già ricevuto i finanziamenti da parte della Regione Lombardia. Un'opera che, secondo i cittadini, non tiene conto delle esigenze e delle preoccupazioni di chi vive in un quartiere già fortemente penalizzato dal punto di vista ambientale.