La strategia invisibile di Marina Berlusconi: più potente della politica
Dall'eredità del Cavaliere all'impero mediatico: come la presidente di Fininvest ha costruito un sistema di influenza che va oltre la discesa in campo
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Nel capoluogo lombardo, dove gli affari contano più della politica, la visione è chiara: Marina sta guidando un'espansione europea di MediaForEurope che punta all'acquisizione della televisione polacca TVN e del canale tedesco Prosiebensat. Non è un caso che il suo "europeismo" coincida con questi progetti industriali. Quando dice che l'Europa deve essere forte e unita, parla da imprenditrice che sa dove vuole portare il gruppo di famiglia.
I fratelli e il tavolo di Arcore
Ogni due martedì, i fratelli Berlusconi si riuniscono attorno al tavolo che fu di Silvio. Un rituale che serve a mantenere l'unità familiare, ma anche a gestire le ambizioni di ciascuno. Piersilvio che guarda a Roma con crescente interesse, Barbara che fa capolino nel mondo della cultura con la nomina al CdA della Scala (con benedizione di La Russa). Marina osserva e, quando serve, interviene. Non per caso l'intervista arriva in un momento di fermento familiare.
La strategia del controllo
La "Cavaliera" (titolo conferitole da Mattarella lo scorso ottobre) ha costruito un sistema di potere efficace quanto discreto. Da una parte c'è Forza Italia, di cui la famiglia rimane "azionista" ma senza ingerenze dirette nella gestione Tajani. Dall'altra c'è l'impero mediatico, che permette di esercitare un'influenza costante sul dibattito pubblico. In mezzo, le sue rare ma sempre più incisive uscite pubbliche.
Il liberalismo pragmatico
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Le aperture sui diritti civili e sul fine vita hanno fatto discutere, ma sono coerenti con una visione liberale moderna che guarda al mercato e alla società reale. Marina non dimentica gli "insulti della sinistra al padre", come ricordano i suoi collaboratori, ma sa che certi temi non possono essere lasciati al monopolio progressista. È lo stesso pragmatismo che la porta a mantenere un rapporto professionale con Meloni, usando Piersilvio come ponte quando necessario.
Il potere senza la politica
Il vero capolavoro di Marina Berlusconi è aver costruito un sistema di potere che non ha bisogno della politica in prima persona. Può permettersi di criticare Trump senza preoccuparsi delle reazioni della destra sovranista, può parlare di diritti senza dover rendere conto agli elettori, può influenzare le scelte di Forza Italia senza dover gestire le correnti interne.
La gestione silenziosa dell'eredità, senza polemiche pubbliche, è emblematica del suo stile. Chi la vuole in politica non ha capito che Marina ha già vinto la sua partita: è riuscita a preservare e far crescere l'impero di famiglia mantenendo un'influenza politica costante ma indiretta. Perché scendere in campo quando puoi già controllare il gioco dalle tribune?