Mario is Back - 296 giorni dopo, Balotelli torna in campo: il Monza pronto ad abbracciare l'ultimo regalo di Berlusconi e Galliani!
L’attesa è ufficialmente finita. Tra i convocati per il big match odierno dell’U-Power Stadium (e di fine 2020) tra il Monza e la capolista Salernitana figura il nome di Mario Balotelli, alla prima chiamata biancorossa. Dopo quasi un mese di sedute d’allenamento continue, alla ricerca di condizione fisica e consapevolezze, l’attaccante bresciano rivede il campo per un ritorno particolarmente atteso da tifosi, appassionati e, soprattutto, da chi ha voluto rilanciarlo verso un’ultima grande sfida. Il Patron Silvio Berlusconi e l’AD Adriano Galliani, in particolare, sono gli artefici di un affare e di un accordo presto trasformatisi in una grande scommessa tra attenzioni e raccomandazioni.
GLI ALLENAMENTI - Le prime settimane di preparazione del classe 1990, ormai ex giovane talento del calcio italiano, hanno dato le prime risposte al tecnico Cristian Brocchi, allo staff e alla società tutta. A Monzello e sotto la lente di ingrandimento, Balotelli ha ritrovato la condizione fisica necessaria per potersi guadagnare una prima convocazione. L’attaccante ex Inter, Milan, Manchester City e Liverpool tra le altre, è parso fin da subito disponibile, motivato e consapevole della grande occasione che gli è stata concessa, con l’obiettivo di mettersi in gioco come uomo e calciatore. In poco meno di un mese, il nuovo numero 45 del Monza ha intensificato l’attività fisica già ripresa nel periodo da svincolato con un preparatore e con i dilettanti del Franciacorta, perdendo 5 chilogrammi sotto il controllo dello stesso Adriano Galliani, che ogni mattina ne ha controllato personalmente i progressi. Indiscusse restano le qualità tecniche dell’ex enfant prodige, da integrare con una resistenza allo sforzo che, in alcuni tratti della sua carriera, lo avevano reso un attaccante completo e duttile. Ristabilitosi in tempi record, è giunta l’ora di calarsi finalmente nei meccanismi di gioco di Brocchi, per affrontare con impegno e ambizione la seconda parte del campionato cadetto, alzando l’asticella verso grandi obiettivi.
L'AMICO BOA E LA PLAYSTATION - Mario si sta rimettendo in gioco per l'ennesima volta per lasciarsi nuovamente illuminare dai riflettori degli stadi. Si è ambientato velocemente con l’aiuto dell’amico Kevin-Prince Boateng e ha accettato le clausole del nuovo contratto, tra cui quella che gli impone di vivere a una distanza che non superi i 30 chilometri da Monzello, dunque sotto il continuo controllo di chi ha creduto in lui, a partire da Adriano Galliani. L’ambientamento è stato semplice e rapido anche con i nuovi compagni biancorossi: Mario conosceva già Donati, Boateng e Paletta per i trascorsi tra Inter, Milan e Nazionale e si è da subito integrato con il resto di un gruppo già affiatato, improvvisando anche numerose partite alla Playstation, sua grande passione.
A BRESCIA L'ULTIMA ESPERIENZA - Ma dove eravamo rimasti con Mario Balotelli? L’ultima sua apparizione su un campo di calcio è datata 9 marzo 2020, ben 296 giorni fa, in Serie A e da capitano del Brescia. A Reggio Emilia, il Sassuolo si imponeva per 3-0 sulle Rondinelle e Ciccio Caputo, dopo il primo gol neroverde, invitava le persone a stare a casa, al sicuro dall’incubo Covid-19. Fino a quel momento, erano stati cinque i gol in campionato per Super Mario, da principale protagonista nella disperata rincorsa a una difficile salvezza. L’ultima rete rimane quella di quasi un anno fa al Rigamonti contro la Lazio. Un gol alla Balotelli, che riassume perfettamente il suo repertorio. Su lancio dalla destra, il 45 si liberava della marcatura biancoceleste con una finta di corpo facendo scorrere il pallone, per poi incrociare di sinistro sul secondo palo. Di pregevole fattura anche l’ininfluente gol a Verona, un destro violento da fuori area a spegnersi all’incrocio dei pali, in una gara macchiata dagli ennesimi e insopportabili cori razzisti nei suoi confronti. La breve esperienza nella sua Brescia si è conclusa nel peggiore dei modi a causa del rapporto presto logoro con il Presidente Cellino, fatto di presunte reciproche mancanze e culminato dalla chiusura dei cancelli del centro sportivo bresciano davanti a Mario, con la successiva e definitiva risoluzione contrattuale.
L'ULTIMO TRENO PER MARIO - Monza è, indubbiamente, l’ultima grande sfida da cogliere e accettare. “È arrivato con le migliori intenzioni, ora dipende solo da lui” ha commentato Adriano Galliani consapevolmente e augurandosi la riscoperta del Mario Balotelli uomo e calciatore “normale” per il raggiungimento di grandi traguardi. L’Amministratore delegato biancorosso ha confermato la motivazione di Mario, ne ha sottolineato l’umiltà e disponibilità delle ultime settimane apprezzando un recupero fisico da tempi record ma ancora, naturalmente, da migliorare. È chiaro che l’ultima parola passerà al campo, per una sfida che coinvolge il Monza tanto quanto il giocatore stesso, un asso nella manica in una fase cruciale della stagione a partire dal big match interno con la Salernitana.
IL PERSONAGGIO BALO E LE BALOTELLATE - Balotelli ha sempre dovuto fare anche i conti con il suo stesso personaggio, a tratti controverso, sopra le righe, estremamente vero e a volte triste come nelle esperienze di Liverpool e Brescia. L’attaccante bresciano ha spesso aperto le porte anche alle sue fragilità, si è fatto riconoscere per una naturalezza a doppio taglio, che lo ha anche portato alle celebri “Balotellate”, neologismo che riassume gesti, comportamenti e trovate controverse tipiche della sua figura. Un personaggio enigmatico che si prende in giro, che fa notizia e influenza. L’approdo a sorpresa al Monza non può che portare, certamente, nuove attenzioni sull’ex azzurro, ma da un giocatore delle sue doti si chiedono le prestazioni e le tante consapevolezze all’insegna e alla riscoperta del Balotelli che si è intravisto nelle prime sedute di Monzello.
UN NUOVO SUPERMARIO - Monza, dunque, diviene la piazza di un Mario Balotelli 2.0 che faccia parlare il campo da calciatore rigenerato, approcciando l’esperienza al servizio della causa a partire da questo pomeriggio, quando sarà disponibile, molto probabilmente, dalla panchina. Restano certamente memorabili le sue prime gesta, ancora da minorenne predestinato, con Lumezzane e Inter, così come la Premier League vinta al Manchester City da protagonista, la spensieratezza di Nizza e Marsiglia e l’impatto devastante sulla prima esperienza al Milan. Resta l’impresa all’Europeo del 2012 in maglia azzurra, condita dall’indimenticabile e disarmante doppietta in semifinale contro la Germania. Quello biancorosso, però, sarà un nuovo giocatore con il destino nelle sue mani.
E allora bentornato Mario, Monza ti aspetta a braccia aperte!
Mattia Stucchi
foto Buzzi