In Brianza tornano le proteste contro Pedemontana: cosa sta succedendo
I cittadini si danno appuntamento sabato 15 marzo per manifestare contro l'opera che "dividerà la città"

I residenti e le famiglie delle aree interessate chiedono con determinazione che l'amministrazione comunale organizzi un incontro pubblico. Tale confronto servirebbe a due scopi principali: permettere ai cittadini di esprimere chiaramente le proprie posizioni e conoscere in modo dettagliato quali saranno le ripercussioni concrete che i cantieri avranno sul territorio lissonese. La preoccupazione principale riguarda l'impatto che l'infrastruttura avrà sulla vivibilità delle frazioni coinvolte.
Il comitato e la sua battaglia
Il Comitato per la difesa del territorio sta portando avanti questa battaglia da diversi mesi, sostenuto da parte della comunità politica locale e dai residenti delle frazioni di Bareggia e Santa Margherita. La loro opposizione è ferma contro un'infrastruttura che, secondo loro, rischia di paralizzare completamente due intere frazioni della città.
Luigi De Vincentis, portavoce del comitato, ha espresso una posizione molto chiara durante la manifestazione di martedì mattina, organizzata contro il pedaggiamento della Milano-Meda nel tratto che sarà attraversato dalla Tratta B2 di Pedemontana: "Parliamoci chiaro, si tratta di un'opera inutile e dannosa. Siamo contro l'opera nel suo complesso. Sta consumando gli ultimi spazi verdi rimasti, a Lissone la situazione è devastante. E quanto vediamo ora non è nulla in confronto a quello che accadrà in futuro."
Un'infrastruttura contestata

La realizzazione dell'autostrada Pedemontana suscita forti preoccupazioni tra i cittadini, soprattutto per l'impatto ambientale e sociale sui territori attraversati. A Lissone, in particolare, l'infrastruttura taglierà letteralmente a metà la città, con conseguenze significative sulla mobilità locale e sulla qualità della vita dei residenti. I comitati lamentano la perdita di spazi verdi e il rischio di un aumento dell'inquinamento in un'area già fortemente urbanizzata.
La mobilitazione di sabato 15 marzo rappresenta quindi l'ennesimo tentativo dei cittadini di far sentire la propria voce contro un'opera che considerano dannosa per il territorio e per la comunità. Non si placano dunque le proteste in Brianza contro Pedemontana.