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Dopo una vittoria tanto cercata e alla fine ottenuta in trasferta contro il Cittadella, il Monza torna in casa per affrontare un'altra squadra temibile, in lotta per la promozione: il Frosinone, squadra che ha disputato i playoff poi persi contro lo Spezia. In occasione di questa gara, abbiamo intervistato un giornalista storico, Roberto Monforte, la cui storia è molto particolare: classe 1973, figlio del fondatore della prima radio locale di Frosinone e cresciuto letteralmente all'interno di essa. Nel 1977 a soli 4 anni entra nello stadio di Frosinone da dove non ne è ancora uscito. Negli ultimi 22 anni ha svolto l'attività di giornalista e radiocronista sportivo per varie TV e radio locali e collabora anche con alcune testate giornalistiche. Tra gare di campionato, gare di coppa Italia e gare amichevoli conta quasi 700 radiocronache e telecronache e definisce tutto questo un piacere e privilegio, trasmessogli dal padre, venuto purtroppo a mancare.

Roberto, vista la sua storia possiamo chiederLe come mai quest'anno ha deciso di prendersi una pausa?

Premetto che il Frosinone è la mia squadra del cuore e mai cambierà, occuparmi di tutto questo per me è un onore e un vero privilegio. Quest'anno però sono fermo per mia scelta e per diversi motivi, non ultimo quello relativo all'attuale pandemia che sta sconvolgendo il mondo e che ha segnato il calcio. Francamente quello che si gioca oggi è un calcio lontano dai miei valori, dalle mie idee, dalla mia passione, quindi ho preferito fermarmi e spero magari un giorno di poter tornare a fare quello che credo di saper fare con grande passione ed entusiasmo.

Viste le sue affermazioni, partiamo dalla scorsa stagione.

Per me è stata una stagione strana: fino a marzo, prima del lockdown, si è visto in campo un bel Frosinone, post lockdown ci sono state tante e troppe difficoltà. Per prima cosa, una forma mai ritrovata e, per questo, i playoff sono stati acciuffati per il rotto della cuffia. Gli stessi, poi, sono stati disputati a fasi alterne: abbiamo assistito a grandi rimonte con Cittadella e Pordenone, mentre c'è stata una finale strana con lo Spezia. All'andata molto meglio i liguri, al ritorno, il 20 agosto scorso, per poco la squadra non riesce nella grande impresa e abbiamo perso la finale con onore e merito allo Spezia. Per questo è un Frosinone che deve recriminare in primis con se stesso per i punti buttati e per le occasioni sprecate nello scorso campionato.

Cosa ci dobbiamo aspettare invece da questa stagione?

Il Frosinone vuole essere protagonista e vuole ambire a traguardi importanti: vuole giocare una stagione ad alti livelli, non si può nascondere. Del resto, è stato sempre così in questi ultimi 17 anni, ossia da quando c'è come presidente il patron Maurizio Stirpe.

In che senso?

Un dato per capire quanto ha inciso il presidente Stirpe nella storia del Frosinone sta proprio in questo: la squadra nasce formalmente nel 1928 e in questi 80/90 anni di storia ha quasi sempre giocato in Serie C e in serie D. Con Maurizio Stirpe, invece, negli ultimi 17 anni il Frosinone ha giocato 10 campionati di B e due di A. Questo la dice lunga su quelle che sono le potenzialità, la forza, la preparazione e la competenza del Presidente che è stato anche in grado di dotare la città di Frosinone di uno stadio assolutamente all'avanguardia.

Se parliamo di obiettivo quindi possiamo parlare di Serie A?

Assolutamente si senza però dimenticare, e questo lo dice sempre il Presidente, l'importanza di un bilancio sano, pulito e corretto che permetta una lunga vita a questo club. L'avvento di qualche settimana fa del direttore Angelozzi, ex Spezia, come consigliere d'amministrazione del nostro Club, prevede probabilmente la nascita di un nuovo ciclo, staremo a vedere.

Alla luce delle sue affermazioni, ritiene giusto che si prosegua con il campionato?

Assolutamente no e parlo da sportivo, da tifoso e da appassionato. Credo che il calcio avrebbe dovuto fare molte riflessioni e decidere di fermarsi. Non discuto il fatto che il calcio moderno sia legato a doppio filo a dinamiche televisive i cui introiti sono fondamentali per l'esistenza dei Club italiani, ma altresì ritengo che si debbano fare probabilmente altre scelte.

Secondo lei quindi i risultati che vediamo in campo sono un po' falsati?

Sono convinto che i risultati di oggi siano condizionati dall'emergenza sanitaria: non devo essere certo io a dire quali e quante sono le gare rinviate e quanti e quali siano gli assenti in tutti i club di A e di B, bloccati dal covid e quindi impossibilitati a dare il loro contributo al club in campo. Queste assenze, questi rinvii e queste gare decise a tavolino segnano, secondo me, in modo decisivo il campionato.

Quali squadre, secondo Lei, stanno dando lo stesso segnali di poter fare bene?

La premessa è che il campionato di Serie B è entusiasmante e divertente e sempre ricco di sorprese. Sicuramente ci sono conferme per le squadre che anche lo scorso anno ci hanno provato come Empoli, Chievo e Frosinone. C'è il Cittadella, la sorpresa di questa fase iniziale è certamente la Salernitana, ma ancora c'è tanto da dire perché più indietro ci sono club come Lecce, Reggina, Spal, lo stesso Monza, il Pordenone e il Brescia. Ci sono tanti club che sono strutturati per fare un campionato di vertice ma siamo ancora agli inizi e abbiamo visto poco o nulla.

Cosa ne pensa del prossimo avversario del Frosinone?

Parlando di Monza, da sportivo e da tifoso non posso che dire che una squadra che ha come presidente Berlusconi e come dirigente Galliani è un club che, per definizione, ambisce a traguardi illustri e importanti. Sono certo che il Monza, vedendo la rosa allestita e il tecnico Brocchi, vuole ambire a fare un campionato di livello e magari tentare il grande salto in Serie A. La squadra, probabilmente, in questa fase iniziale non ha fatto bene i conti con una categoria che è difficile e complicata e che mette a dura prova anche i grandi nomi. La serie B è un campionato assolutamente impegnativo sotto il punto di vista fisico, psicofisico e tecnico, dunque non si può sbagliare perché ogni errore viene pagato caro e amaro. Ecco magari il Monza in questa fase iniziale ha avuto qualche piccola incertezza ma sono certo che la squadra sarà protagonista in questo campionato al pari del Frosinone.

Che partita si aspetta di vedere?

Io vedo un Monza che vorrà dettare i tempi giocando in casa per portare subito il baricentro alto e quindi attaccare il Frosinone. Ma attenzione perché il Frosinone è una squadra che sa soffrire, si sa difendere e sa giocare molto bene in rimessa. È una squadra pragmatica che probabilmente non esalta dal punto di vista dell'estetica, ma sa veramente cogliere ogni occasione che gli si pone davanti. In questa fase veniamo da 483 minuti di imbattibilità dove il nostro portiere Francesco Bardi non subisce gol, è una squadra che incassa poco. Bisogna, però, stare attenti perchè del Monza non ci si può fidare. Penso che assisteremo a una bella partita dove entrambe le formazioni cercheranno di creare occasioni ma di pronostici non ne faccio e non ne ho mai fatti perché sono molto scaramantico.