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La dinamica dei fatti: inseguimento e rinvenimento guanti, lama e fune

Tutto ha avuto inizio lo scorso 19 ottobre, quando gli uomini dell’Arma, impegnata in un servizio di pattugliamento ordinario, hanno notato l’auto dell’uomo, segnalata proprio dalla vittima nelle denunce presentate nei giorni precedenti. 

Non è stato difficile per i militari riconoscere il veicolo: la vittima, una 35enne residente in Brianza, aveva già sporto numerose denunce, riferendo delle presunte continue molestie dell’ex. 

Dai pedinamenti ai messaggi minacciosi, fino agli appostamenti sotto casa, il 48enne secondo i racconti della ex compagna non sembrava intenzionato a rispettare la misura cautelare di divieto di avvicinamento, decisa in seguito all’attivazione del “Codice Rosso” su disposizione del Tribunale di Monza.

È scattato quindi un breve inseguimento e il 48enne è stato fermato: a bordo dell’auto aveva un paio di guanti, una porzione di lama in acciaio da taglierino, priva del manico e una fune in tessuto di circa 170 centimetri, tutto messo sotto sequestro in vista di ulteriori verifiche.

L’arresto e l’udienza di convalida

Portato in caserma, il monzese è stato trattenuto nelle celle di sicurezza del Comando Provinciale dei Carabinieri di Monza. La Procura della Repubblica è stata immediatamente informata dell’arresto, e il sostituto procuratore di turno ha disposto la presentazione dell’indagato in udienza per il rito direttissimo. Il giorno successivo, il giudice ha convalidato l’arresto.

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