Caos a Terni: Abate cacciato perchè non convoca il figlio del presidente, poi il colpo di scena
Il caso Ternana riaccende i riflettori sulle delicate dinamiche familiari nel mondo del calcio

La squadra umbra navigava in acque tranquille, con numeri che parlavano chiaro: miglior attacco, miglior difesa e solo un punto di distacco dalla vetta del girone. Un progetto tecnico solido, costruito mattone dopo mattone insieme al direttore Mammarella.
Eppure, tutto è crollato per una decisione che ha del clamoroso: il rifiuto di inserire in lista Mattya D'Alessandro, figlio del presidente Stefano. Scrive così la redazione di TernanaNews.it.
Le dinamiche di spogliatoio

La presenza di un figlio del presidente in rosa non è solo una questione di campo. È un tema delicato che tocca gli equilibri più profondi di uno spogliatoio, dove la meritocrazia dovrebbe essere l'unica bussola.
Come può un gruppo mantenere la propria armonia quando si insinua il dubbio di trattamenti preferenziali? La questione era già emersa all'arrivo della nuova proprietà, con l'idea iniziale di trovare una sistemazione alternativa per il giovane D'Alessandro. Poi il clamoroso dietrofront.