Monza, a San Rocco la prima classe senza italiani: la situazione
La prima classe della scuola Media Pertini è composta solo da stranieri
Quest'anno, il Comprensivo di San Rocco a Monza ha raggiunto un singolare primato: la prima classe alla media Pertini è composta interamente da studenti di origine straniera. In altre parole, non ci sono più studenti italiani nella sezioni, sebbene molti di loro siano nati e cresciuti in Italia e quindi rispondano "italiani" quando gli viene chiesto della loro nazionalità.
Il focus di questa situazione è chiaramente sull'integrazione, con una particolare enfasi posta sull'insegnamento dell'italiano ai genitori per evitare che finiscano per comunicare tra loro in altre lingue, come l'arabo.
La dirigente scolastica, Anna Guglielmetti, sottolinea l'importanza di questo aspetto, poiché l'integrazione è fondamentale quando si raggiungono tali livelli di diversità. Questo impegno nell'inclusione ha portato il Comprensivo Koinè a essere scelto per ospitare la premiazione di Unicef come "Scuola amica dei bambini". Questo riconoscimento è stato assegnato proprio alla Guglielmetti e alla scuola Koinè, situata in un quartiere complesso.
La preside ha espresso la sua preoccupazione riguardo al fatto che alcune persone del quartiere sembrano non apprezzare il valore di una scuola che si impegna così tanto. La sfida dell'integrazione è sempre più rilevante in molti quartieri, non solo a San Rocco, poiché l'alta percentuale di studenti stranieri nelle classi è diventata una realtà diffusa.
Nonostante ciò, la preside ribadisce l'importanza di non creare ghetti e di garantire che la scuola rimanga inclusiva per tutti. Inoltre, ha sollevato il problema della fuga degli studenti italiani da alcune scuole del quartiere, che potrebbe portare a un senso di esclusione per gli studenti italiani.
Tuttavia, ci sono strategie in atto per affrontare questa sfida, tra cui corsi di italiano per i genitori stranieri, e c'è l'obiettivo di portare una sezione per adulti del Cpa, l'istruzione per adulti, presso la scuola per aiutare i genitori stranieri a conseguire un diploma.
Inoltre, un progetto didattico sull'orto coinvolge studenti di tutte le età e promuove la comprensione del valore della terra e dei cicli naturali. Questo progetto è stato possibile grazie all'impegno dei docenti Nicolina Incollà, Roberta Fasoli, Silvia Banzola ed Elena Carfora, e ha permesso ai bambini di imparare la biodiversità e il ciclo di crescita delle piante, contribuendo anche a donare i frutti del loro lavoro a Unicef.
In conclusione, il Comprensivo Koinè si trova di fronte a una sfida importante nell'assunzione di una classe media interamente composta da studenti stranieri, ma sta lavorando attivamente all'integrazione e all'inclusione, garantendo che la scuola rimanga un luogo di apprendimento per tutti.