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Madonnina

Nel silenzioso abbraccio verde del Parco regionale della Valle del Lambro, Giovanni Riva, ottantenne di Briosco, ha creato nel corso di quasi mezzo secolo un piccolo angolo di devozione personale nel bosco. Questo rifugio spirituale, nascosto tra gli alberi, è diventato per lui molto più di un semplice terreno boschivo. Una casetta in lamiera verde, un modesto tavolino con alcune panche, una baracca in legno per gli attrezzi da giardino, e al centro della composizione, uno stagno con una statua della Madonnina illuminata da tenui lumini: elementi semplici che insieme compongono uno spazio di pace e raccoglimento.

Lo scontro con le istituzioni

Il problema è sorto quando l'amministrazione comunale di Briosco, su segnalazione dell'Ente Parco, ha notificato a Riva un'ordinanza di demolizione. Il documento intima all'anziano di rimuovere entro trenta giorni tutte le strutture presenti su quel terreno, acquisato da lui circa 45 anni fa. La motivazione ufficiale riguarda la mancanza dei necessari permessi edilizi e paesaggistici, con la minaccia che, in caso di inadempienza, la questione verrà segnalata all'autorità giudiziaria.

Una questione di vincoli e tempistiche

La vicenda presenta alcuni aspetti controversi che hanno spinto l'ottantenne a non arrendersi. Il terreno in questione è stato sottoposto a vincolo del Parco regionale della Valle del Lambro sei anni dopo l'acquisto da parte di Riva. Questo dettaglio temporale rappresenta uno degli elementi chiave su cui si basa la difesa dell'anziano, che si è rivolto al Tribunale amministrativo regionale della Lombardia per contestare l'ordinanza.

La comunità divisa

La notizia ha rapidamente catturato l'attenzione pubblica, dividendo l'opinione della comunità. Da una parte ci sono coloro che sostengono Giovanni Riva, considerando eccessiva la decisione dell'amministrazione comunale nei confronti di un anziano e del suo piccolo spazio di devozione. Dall'altra, vi è chi ritiene che le normative urbanistiche e paesaggistiche debbano essere rispettate da tutti, senza eccezioni.

La difesa legale

L'avvocato Umberto Grella, che assiste Riva nel ricorso al TAR, ha strutturato la difesa su diversi punti. Innanzitutto, sostiene che la casetta in lamiera verde non sarebbe effettivamente di proprietà del suo assistito, trovandosi su un terreno intestato a un'altra persona. In secondo luogo, evidenzia come il vincolo paesaggistico sull'area sia stato imposto solo nel 1985, ben sei anni dopo la realizzazione delle strutture in questione.

Un ulteriore argomento difensivo riguarda la natura stessa degli elementi contestati: secondo l'avvocato, questi non possono essere considerati vere e proprie costruzioni, poiché non modificano in modo significativo il paesaggio circostante e sono in parte amovibili. La difesa sostiene quindi che l'ordinanza di demolizione sia sproporzionata e ingiustificata rispetto alla situazione reale.

Un futuro incerto

Madonnina

Ora spetta ai giudici amministrativi decidere se Giovanni Riva potrà continuare a frequentare quel piccolo angolo di natura che per lui rappresenta non solo un luogo di culto personale, ma anche uno spazio di socializzazione dove ritrovarsi con gli amici. La decisione del tribunale determinerà se questo anziano devoto potrà proseguire a prendersi cura del suo rifugio spirituale immerso nel verde della Brianza o se dovrà rinunciare per sempre a questo spazio così significativo nella sua vita.