Presunto caso razzismo nell'amichevole internazionale: il Como non ci sta
Dopo le accuse rivolte dal club inglese contro cui i lariani erano scesi in campo, arriva la replica della proprietà comasca
La replica del Como alle accuse di razzismo del Wolverhampton
Non si è fatta attendere la nota ufficiale della società lariana sull'episodio. La stessa è stata firmata da Mirwan Sowarso, rappresentante ufficiale della proprietà.
“Il nostro club non tollera il razzismo e ne condanna ogni forma nel modo più assoluto.
Abbiamo parlato con il difensore in questione per capire cosa è stato detto. Egli ci ha riferito che il commento che ha fatto, rivolgendosi a un suo compagno di difesa, è stato: ‘Ignoralo, pensa di essere Jackie Chan’.
Avendo parlato a lungo con il nostro giocatore, siamo certi che si riferisse al suo nome e ai continui riferimenti a ‘Channy’ fatti dai suoi compagni di squadra in campo.
Per quanto riguarda il nostro club, il nostro giocatore non ha detto nulla di intenzionalmente denigratorio.
Siamo delusi dal fatto che la reazione di alcuni giocatori dei Wolves abbia visto l'incidente gonfiarsi a dismisura”.
Hwang Hee-Chan detto ‘Channy’
In effetti l'attaccante sudcoreano Hwang Hee-Chan è stato a più riprese chiamato ‘Channy’ dallo stesso tecnico O'Neil nel suo, già citato, intervento post gara:
“Channy ha sentito un commento razzista, il che è davvero deludente.
Channy è davvero deluso, ovviamente, e comprensibilmente. Sono orgoglioso del fatto che abbia voluto continuare e mettere la sua squadra al primo posto in un momento difficile per lui.
Channy starà bene, avrà il nostro pieno supporto e ci assicureremo che stia bene”.
Chi è il giocatore del Como protagonista dell'episodio?
Intanto resta avvolto nel mistero il nome del giocatore del Como che ha definito l'attaccante sudcoreano ‘Jackie Chan’: non è stato reso noto, si sa solo che si tratta di un difensore.