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L'inchiesta ha profondamente scosso l'amministrazione locale, culminando nel sequestro preventivo dell'area edificabile. Le famiglie, che avevano investito ingenti risorse economiche nell'acquisto delle unità immobiliari, hanno visto respinto il loro ricorso contro il provvedimento restrittivo.

Disagio abitativo e incertezza

Il terreno oggetto del sequestro, situato in una zona residenziale tranquilla, era già stato parzialmente edificato. 

Alcune palazzine erano in fase di completamento e venticinque famiglie avevano già versato consistenti somme di denaro per l'acquisto delle unità abitative. 

A seguito del sequestro, alcune di queste famiglie si trovano ora costrette a cercare soluzioni abitative alternative per evitare di rimanere senza un tetto.

L'amministrazione comunale: tra solidarietà e limiti di intervento

usmate velate

Il neo-eletto sindaco di Usmate Velate, Lisa Mandelli, ha espresso la propria solidarietà alle famiglie colpite, sottolineando tuttavia l'impossibilità per l'amministrazione comunale di intervenire direttamente in una controversia tra privati cittadini. 

Il Comune ha manifestato l'intenzione di costituirsi parte civile qualora il procedimento penale dovesse giungere alla fase dibattimentale.

Prospettive future: tra ansia e preoccupazione

Le accuse mosse nell'ambito dell'inchiesta sono di notevole gravità e, qualora venissero provate in giudizio, potrebbero comportare la confisca o addirittura la demolizione delle palazzine in costruzione. 

Il futuro di queste venticinque famiglie rimane pertanto avvolto da una profonda incertezza e da una comprensibile preoccupazione per le sorti del loro investimento immobiliare.