Altro che cucine da incubo, a Monza chiuso un vero e proprio ristorante degli orrori: il motivo

Altro che ‘cucine da incubo’: questo era un ristorante degli orrori

Lo chef stellato Antonino Cannavacciuolo entra attraverso il suo programma televisivo ‘Cucine da Incubo’ nelle peggiori cucine d'Italia nel tentativo di riorganizzarle e farle rifiorire, ma questo monzese era un vero e proprio ristorante degli orrori: a insospettire la polizia locale erano stati gli strani movimenti di persone e la presenza di rifiuti nell’area del cortile retrostante l'attività. 

Con gli operatori dei nuclei polizia annonaria e edilizia, e con il personale di Ats, ufficio igiene pubblica e alimenti e con l’ausilio di una pattuglia della questura Monza Brianza, gli agenti hanno quindi effettuato una ispezione nell’attività.

Cucina sudicia e dormitorio per i lavoratori

L’ispezione dei locali, “alla presenza dei titolari” ha riguardato la cucina, dove dalle cappe “colava grasso a terra” e ovunque c’era cibo “non etichettato”, senza cioè indicazioni su tipologia, provenienza e data di scadenza. Nelle celle frigorifero, inoltre, sono stati trovati “blocchi di pesce e carne congelati, non confezionati” gettati sul pavimento, tutt’altro che pulito. Ai due piani superiori, maleodoranti per il malfunzionamento della fognatura, è stata trovata una trentina di letti “disposti in stanzette prive di luce e di riscaldamento in quanto la caldaia risultava non funzionante e l’impianto elettrico non a norma”. Parte di queste stanzette sarebbero state adibite “a dormitorio per i dipendenti del ristorante e per altri soggetti rimasti ignoti” specifica la Polizia locale.

13 identificati e attività chiusa

Gli agenti hanno anche accertato “un aumento della volumetria dell’attività per la presenza di un dehor, chiuso e riscaldato”. Tredici le persone presenti, tutte identificate e risultate regolari sul territorio dello stato. L’attività è stato quindi chiusa “fino a ottemperanza delle prescrizioni impartite dal personale di ATS” e sono state inflitte sanzioni in materia di igiene degli alimenti, con distruzione della merce, per 4000 euro. Elevate inoltre sanzioni in materia di mancata sorvegliabilità dei locali, di decoro dell’attività nella parte retrostante, e di ampliamento della superficie per un totale di 766 euro. I presenti sono stati diffidati a occupare le stanze del piano superiore con conseguente richiesta di inabitabilità all’autorità sanitaria locale.

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