x

x

La dea Eupalla, da me evocata in occasione della gara vinta sul Frosinone lo scorso dicembre, questa volta non c’entra. L’immaginaria divinità, che secondo la penna fantasiosa di Gianni Brera governa le sorti del calcio, non può aver contribuito al successo di  Cittadella. Anzi, mi è parso che stavolta non fosse tanto di buon umore verso i colori biancorossi…

Sabato pomeriggio le cose si erano messe talmente male per il Monza che mi veniva facile pensare che, se la fortuna si dice essere cieca, la malasorte ha una vista perfetta. E gli si era accanita violentemente contro. Già privo di numerosi assenti tra infortuni e squalifiche, Stroppa aveva dovuto rinunciare in extremis anche a Pirola e Caldirola, inventandosi soluzioni improvvisate in difesa. E sulla strada verso un risultato che poi è stato strabiliante ci si era messa pure la palese inadeguatezza di un signore di Forlì, l’arbitro Piccinini, capace, tra l’altro, di rifilare ben dodici cartellini gialli (e due rossi) in una gara non certo difficile da dirigere.

Ma a quel punto la scena se la sono presa la forza di volontà, la determinazione, lo spirito di sacrifico dei nove giocatori in maglia biancorossa rimasti di volta in volta in campo dall’espulsione di Donati fino all’ultimo secondo del match. Con mister Stroppa, a cui nella mia personalissima pagella do un bel 7 pieno, che ha azzeccato con coraggio i cambi e ha disposto il suo Monza con un modulo 4-3-1 che non ha mai portato la squadra a vacillare nonostante la doppia inferiorità numerica. Con l’apoteosi della sgroppata di Ciurria, che mi ha ricordato, nei tempi e nei modi, quella altrettanto vincente di D’Alessandro nella gara di andata coi veneti.

Da questa partita è arrivato un chiaro segnale, l’ennesimo. Il Monza dà il meglio di sé quando ha l’acqua alla gola e sembra prossimo a sprofondare. Solo a quel punto arriva la reazione e vengono sfoderati quegli attributi senza i quali non si va da nessuna parte in una serie cadetta in cui le squadre vincenti sanno di dover lottare in ogni momento della gara e del campionato. Non so se questa potrà costituire la gara della svolta. Lo spero. Ma quel che più conta è che nello spogliatoio di Monzello tutti abbiano compreso che il Monza che vogliamo vedere da qui a fine torneo è quello che ha giocato con sacrificio e cuore l’ultima mezzora a Cittadella.

Paolo Corbetta