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Pier Silvio Berlusconi
Pier Silvio Berlusconi

Il gruppo di Cologno Monzese appare decisamente defilato in questa vicenda. Già nel dicembre 2024, in seguito alla sentenza del Tar della Liguria che dichiarava illegittimo l'affidamento diretto alla Rai, Pier Silvio Berlusconi aveva espresso chiaramente il suo auspicio che il Festival rimanesse nell'alveo della televisione pubblica. Questa posizione sembra essere rimasta invariata, tanto che negli ambienti Mediaset si respira un'aria di disinteresse verso la competizione per l'organizzazione dell'evento.

sanremo

Le motivazioni di questa scelta appaiono strategicamente sensate. Da un lato, c'è la volontà di mantenere la "pax televisiva" che ormai caratterizza i rapporti tra i principali broadcaster generalisti italiani. Dall'altro, esiste una concreta valutazione di opportunità: il Festival di Sanremo rappresenta un evento così intimamente legato alla tradizione Rai che sottrarlo al suo "proprietario storico" potrebbe risultare controproducente anche per chi se ne appropriasse, trasformando una potenziale occasione in un problema gestionale di non facile soluzione.

Discovery e Nove: un'operazione ad alto rischio

Diverso appare l'atteggiamento di Discovery, l'altro potenziale concorrente della Rai. I dirigenti del gruppo non hanno escluso un possibile interesse verso l'organizzazione del Festival, potendo contare sulla presenza di Amadeus, che potrebbe fungere da perfetto direttore artistico e conduttore di un eventuale Sanremo trasmesso su Nove.

Tuttavia, anche per Discovery l'operazione si presenta estremamente rischiosa, soprattutto considerando i risultati non pienamente soddisfacenti ottenuti finora con il trasferimento di Amadeus dalla Rai a Nove. Nonostante il clamore mediatico generato da questo passaggio, gli ascolti non hanno raggiunto i livelli sperati, dimostrando quanto sia complesso trasferire il successo di un conduttore da una rete all'altra. Cimentarsi con Sanremo rappresenterebbe quindi una sorta di scommessa totale, con possibilità di grande successo ma anche di sonoro fallimento.

Un futuro ancora da scrivere

Le prossime settimane saranno decisive per comprendere se tutto questo clamore si risolverà in un nulla di fatto, con la Rai che continuerà a mantenere la gestione dello storico festival. Le voci circolate inizialmente su una possibile irritazione della televisione pubblica, che avrebbe potuto portare addirittura all'organizzazione dell'evento in una sede diversa da Sanremo, sembrano ora ridimensionate. La sensazione prevalente è che, nonostante il polverone mediatico sollevato, la probabilità di vedere il Festival lontano dalla Rai rimanga estremamente limitata.

Il Festival di Sanremo rappresenta un patrimonio culturale italiano troppo radicato nell'immaginario collettivo per essere facilmente sradicato dalla sua collocazione storica. Anche se formalmente il bando potrebbe aprire nuove possibilità, la realtà del mercato televisivo e le considerazioni strategiche dei potenziali concorrenti sembrano orientare verso una sostanziale continuità con il passato.