Panorami mozzafiato su tutta la Brianza: ecco dove e a quanta distanza da Monza
A neanche un'ora dalla città di Teodolinda la miglior 'terrazza' per ammirare tutte le bellezze del territorio brianzolo
Il Monte Barro: la vista manzoniana merita lo sforzo
Chi in auto da Monza è diretto verso Lecco si trova davanti a un monte isolato in vista della città manzoniana. Quella del Monte Barro non è una salita famosa, ma per i ciclisti di zona resta una delle mete più vicine e più frequentate.
La strada non ha sbocchi, finisce sulle impervie pendici della montagna e non consente quindi percorsi circolari, ma il successo che questa salita incontra è legato alla sua panoramicità, che nel cuore della Brianza ha pochi eguali.
Il panorama mozzafiato
La cresta del Monte Barro si eleva tra i laghi di Garlate ed Annone. Dalla cima si può godere di una delle vedute più complete della zona, da Lecco a Monza, dai laghi alla pianura, con lo sfondo delle cime alpine.
Da Est a Ovest, ecco allineati uno dopo l’altro, i laghi di Oggiono e di Annone, separati imperfettamente dalla sottile penisola di Isella, e quello di Pusiano, con la sua isoletta, detta «dei Cipressi», e infine quello di Alserio, seminascosto dai suoi canneti.
La salita
L’ascesa non è lunga, ma comunque impegnativa: meno di 7 chilometri con una pendenza media del 7,3% e punte sino al 14%. Ha inizio all’altezza del bivio posto lungo la SP51, in territorio del Comune di Sala al Barro, sulla riva orientale del Lago di Annone. Le indicazioni (Sala al Barro e Galbiate) sono seminascoste per chi arriva da Oggiono, ben visibili invece per chi proviene da Lecco.
Dopo poche centinaia di metri inizia l'abitato di Sala al Barro e si aprono le prime vedute sul Lago di Annone (km 0,8) e sul Monte Barro (km 0,9). Nell'attraversamento di Galbiate, che è preceduto da un passaggio al 10%, si svolta a sinistra (km 2,1).
Nella prima parte la strada è sufficientemente larga, poi si restringe e diventa tortuosa (16 in tutto i tornanti). Il traffico è relativamente sostenuto sino a Galbiate, poi assai modesto.
Nei primi 3,5 km la strada si snoda allo scoperto, poi si fa fresca e ombreggiata, grazie alla presenza di boschi di querce, castagni, tigli e, nella parte più alta, betulle.
La salita è interrotta da un paio di falsipiani, ma gli ultimi 2 chilometri sono pressoché privi di pause, con pendenza media all'8,3% e punte del 12%. La pendenza massima (14%) si raggiunge lungo il breve rettilineo che precede il panoramico piazzale in cui sorge il monumento agli Alpini, in località Cappello dell’Alpino.
La fatica è ampiamente ripagata dagli esaltanti panorami che si possono ammirare, soprattutto nell'ultima parte.
La scalata si conclude a quota 723 metri, davanti al Centro Parco. Percorrendo a piedi un tratto sterrato di 100 metri si raggiunge l'Eremo. Possibilità di rifornimento anche alla Baita Alpina (km 6,1).
I punti panoramici
La sosta è consigliata in tre punti panoramici: al km 4 (5° tornante) vista sui laghi di Garlate ed Olginate; al km 6 (monumento agli Alpini) sui laghi di Annone, Pusiano e Alserio e sul Monte Cornizzolo; al km 6,5 (penultimo tornante) sul lembo più meridionale del Lago di Lecco, sovrastato dai primi contrafforti delle Grigne, su Malgrate e Valmadrera, dominate dai Corni di Canzo e dal Monte Moregallo.
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