Monza, 58 milioni in fumo con fatture false: ecco come ha fregato tutti per 10 anni
L'epilogo di una caccia durata mesi si conclude in un'alba brianzola
Nel cuore della Brianza, gli investigatori della Polizia di Stato hanno finalmente posto fine a una delle più sofisticate architetture fraudolente degli ultimi anni. Al centro della vicenda, un settantatreenne dal passato imprenditoriale, originario della terra siciliana ma trapiantato nella operosa Monza, orchestratore di un sistema che ha permesso di sottrarre alle casse dello Stato l'astronomica cifra di 58 milioni di euro.
L'intreccio internazionale delle società fittizie
L'uomo, attraverso una ragnatela di otto società fittizie disseminate sul territorio nazionale, aveva tessuto una trama complessa di false fatturazioni. Il denaro, come acqua che scorre tra i sassi, fluiva attraverso conti correnti sparsi in diverse regioni italiane, per poi confluire misteriosamente verso lidi ucraini, dove si perdeva in un gruppo bancario poi chiuso per violazioni antiriciclaggio.
La cattura e il destino finale
Il cerchio si è chiuso in un'alba di gennaio, quando gli agenti della Squadra Mobile, dopo pazienti appostamenti, hanno notato movimenti sospetti presso l'abitazione dell'ex moglie del ricercato. In quella casa, dove forse cercava l'ultimo rifugio, si è conclusa la sua fuga dalla giustizia. Ora, le porte del carcere monzese si sono chiuse alle sue spalle, dove dovrà scontare una pena di quasi sei anni.