Gigi Riva e l'amicizia con un giocatore che ha fatto la storia del Monza
Ecco chi combinò l'incontro con un idolo di "Rombo di Tuono"
Del Gigi Riva calciatore, l'ex bandiera del Cagliari scomparsa lunedì, le nostre generazioni non hanno visto che brevi frammenti anche piuttosto ripetitivi: la rovesciata di Vicenza, il gol all’Azteca contro la Germania, la festa dello scudetto contro il Bari.
Ma della statura del Riva uomo, per quanto schivo e tormentato sia stato, abbiamo avuto ben chiaro tutto in poche battute: ci è bastato vederlo abbracciare Roberto Baggio uscito in lacrime dopo la partita più bella della sua vita, la semifinale contro la Bulgaria a USA ‘94, tormentato dalla paura di saltare la finale per un infortunio muscolare. Una scena di chiarezza evangelica, di un padre che consola un figlio, un quadro universale di dolore e bellezza, un riassunto con altre parole della dimensione allegramente fiabesca che aveva circondato l’impresa del Cagliari 1969/70: partito outsider, cane sciolto senza padroni e senza spinte, che seppe affascinare tutti per la diversità, se vogliamo anche un po’ dall’esotismo di quell’avventura.
Gigi Riva e l'amicizia con un giocatore che ha fatto la storia del Monza
Ma c’è qualcosa anche del Monza, o meglio di qualcuno che a Monza ha scritto qualche pagina di storia biancorossa, nella vita di Gigi Riva. Dopo la compilazione del calendario della stagione di grazia 1969/70 che vedeva il Cagliari impegnato in casa della Sampdoria alla prima di campionato, Riva contattò il suo amico Giuseppe Ferrero, ex compagno di squadra l’anno prima a Cagliari, appena ceduto in serie B al Genoa. «Non è che potresti combinarmi un incontro con De André, il mio cantante preferito?». «Volentieri, lui è sempre allo stadio, si può fare». Ferrero, un centrocampista che a Monza ha disputato 138 partite di campionato mettendo a segno 19 gol, in biancorosso aveva militato ben sette stagioni, sei in B e una in C, dove aveva vinto nel girone A nel 1967 dopo lo spareggio contro il Como. Nel 1968 passò al Cagliari in serie A dove giocò due incontri, ottenendo il secondo posto finale e legò con Riva a tal punto da restarne successivamente amico. Ferrero l’anno dopo passò al Genoa. Da qui la richiesta del suo amico ed ex compagno di squadra.
Ecco chi combinò l'incontro con un idolo di "Rombo di Tuono"
E l’incontro richiesto si fece, quella sera stessa. Riva si presentò con un regalo, la maglia numero 11 indossata il pomeriggio a Marassi, e uscì dalla casa di de André con una chitarra e tante parole segrete, sempre avvolte nel mistero.
A Monza Riva non giocò mai, ma una volta giocò contro il Monza: il 27 ottobre 1963, sesta giornata del campionato di serie B, il Cagliari sconfisse i biancorossi 2-1 all'Amsicora e con la maglia numero undici scese in campo il non ancora ventenne Riva , ma non andò in gol, ci pensarono Greatti ed un autorete di Bacis, per il Monza accorciò le distanze Gotti su rigore. Nella partita di ritorno il Monza subì dai sardi, proiettati verso la serie A, una delle sconfitte interne più umilianti: fu 5-0 e fu proprio di Ferrero l'autogol che sbloccò il risultato. Cagliari secondo dietro il Varese e promosso, Monza in salvo grazie alle cinquina di vittorie consecutive nelle ultime cinque partite di quel campionato (con Triestina, Verona, Udinese, Padova e Cosenza) già indimenticabile, che ora ha in motivo in più per essere ricordato. I funerali dell'ex Cagliari si celebreranno oggi nella Basilica di Nostra Signora di Bonaria a Cagliari. https://www.rainews.it/maratona/2024/01/il-lungo-addio-a-rombo-di-tuono-lultimo-saluto-dellitalia-a-gigi-riva-71733072-c74a-42b1-b5dc-fa5e44f1ed0a.html