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Voglio iniziare questo articolo ringraziando Stefano Peduzzi e la sua testata per lo spazio che mi ha concesso. Per chi come me segue e tifa Monza da 24 anni è un onore.

La delusione per gli ultimi risultati è tanta. La rabbia anche. Da due anni a questa squadra, pur cambiando tanti interpreti, sembra mancare il colpo decisivo. Dispiace constatare in alcuni poca grinta e carattere. O forse, come ha scritto recentemente Paolo Corbetta, c'è anche mancanza di personalità. Ecco, nel corso della stagione credo che l'aspetto principale sia stato la mancanza di un vero leader e trascinatore.

Nella gara con il Parma mi sarei aspettato, nella ripresa soprattutto, che qualcuno come Dany Mota, Colpani o Mancuso prendessero per mano i compagni e provassero a ribaltare il match. La paura e il nervosismo, invece, hanno impedito qualsiasi giocata. Solo l'atteggiamento "cattivo" di Gytkjaer e la spensieratezza di Vignato hanno evitato la terza sconfitta consecutiva in casa. Serve un cambio di rotta immediato. Io resto dalla parte di mister Giovanni Stroppa che, pur commettendo qualche errore, è una persona seria che tiene a questa promozione come pochi. Se ci aggiungiamo che per la seconda volta in due anni a rischio è ancora una volta la posizione dell'allenatore allora inizio a pensare che qualche colpa in più possano averla i giocatori. Sono loro che vanno in campo, sono loro che devono tirare fuori il Monza da questa situazione.

Ci sono 33 punti a disposizione per cambiare la storia dell'annata 2021-2022 e la storia generale di questo club. Dall'altra parte c'è, anche, la possibilità per molti calciatori di entrare dalla porta sbagliata della storia: per due anni, nonostante numerosi investimenti della proprietà, il Monza non otterrebbe l'agognata promozione. 11 gare per portare il destino dalla nostra parte, 11 motivi per centrare l'obiettivo o tentare almeno. Prima di tutto, però, 11 uomini a lottare per la maglia più bella del mondo: quella biancorossa. Quella del Monza. Marco Este