Il momento del Monza prima del rush finale, Dario Crippa: 'La rosa di Stroppa può fare la differenza, se andiamo in A chiamo...'
In occasione della sosta del campionato di serie B, è tempo di fare bilanci. Monza-News ha aperto un mini forum alcuni giornalisti monzesi in vista del finale di campionato. Ecco il punto di vista di Dario Crippa, cronista de 'Il Giorno' e grande tifoso dei biancorossi.
Dario, considerando calendario e classifica, quale sarà la principale antagonista del Monza e perché?
"Lecce e Cremonese sono le squadre che più mi hanno impressionato, mi guarderei da loro in particolare, per gioco e uomini decisivi"
- Monza che ha una rosa molto profonda a differenza delle altre: quale 11 ha dato per ora più affidamento e con quale modulo?
"La difesa forse è il punto debole: a parte Di Gregorio eccezionale, a livello di centrale Paletta è imprescindibile ma puo' pagare età e velocità. Carlos Augusto centrale è scelta di disperazione per mancanza di alternative, vuoi per infortunio vuoi per scarsa resa di Marrone e Caldirola: il brasiliano impara in fretta, si perde però un terzino di spinta eccezionale. A centrocampo Mazzitelli in cabina di regia è una delle felici intuizioni di un allenatore come Stroppa che sa sperimentare e leggere come pochi la partita, Valoti e D'Alessandro sono i migliori e più decisivi; Ciurria è forse il giocatore più intelligente e umile a disposizione, credo che per questa maglia e questo tecnico si getterebbe nel fuoco; in attacco Mancuso è una seconda punta, probabilmente deve agire di fianco a Gytkiaer (a cui per impegno non si può che voler bene) per rendere al meglio, nella speranza che torni decisivo come era un anno fa.
- Chi può essere l'uomo promozione e perché?
"Dany Mota ha i mezzi tecnici per fare la differenza, deve imparare a essere meno fumoso e a giocare di più coi compagni. Ho però un debole per Vignato: sogno che a gara in corso possa essere sempre decisivo, può farlo. Ma alla fine, il migliore è ancora Stroppa: mai come quest'anno si è vista la mano di un allenatore che non ha timore di cambiare ruoli in base agli avversari, di provare nuove soluzioni, di mettere in panchina chi non rende in quel momento, di fare i cambi quando occorre. Aver vinto diverse partite in zona Cesarini non è fortuna, vuol dire avere una squadra che ti segue e, mi ripeto, saper fare i cambi"
- Quanti punti dovrà fare il Monza da qui a fine campionato per centrare l'obiettivo serie A?
"Beh, direi tutti quelli a disposizione, così non ci saranno rimpianti".
- Cosa saresti disposto a fare in caso di promozione in A?
"Seguo e tifo Monza da quando ho 11 anni ed entrai per la prima volta al Sada: quel giorno vidi la prima vittoria con gol di tale Pasquale Lo Garzo contro la Lucchese. Se si sale, lo cerco e gli telefono: se tifo Monza e nessun'altra squadra è anche merito (colpa) di quel suo gol al 90esimo".