Un noto attore confessa: 'Feci una cazzata. Berlusconi mi condonò un debito da...'
Intervistato dai colleghi del 'Corriere della Sera', Massimo Boldi ha raccontato un aneddoto riguardo ad un errore fatto durante la sua carriera
Boldi ricorda: ‘Berlusconi andava matto per un mio personaggio’
Il primo film dell'attore comico, Massimo Boldi, risale al 1975, grazie a Renato Pozzetto. Di questo ha parlato ai colleghi del Corriere della Sera e già lì ha raccontato di una preferenza smaccata del presidente Silvio Berlusconi:
Un fratello, a cui devo dire un grazie speciale. Era già famoso. “Dai, vieni con me”. Particina in Due cuori e una cappella. Viveva al Lord Byron di Roma, io dormivo su una branda ai piedi del suo letto. Un giorno, in camper, cominciammo a parlare brianzolo stretto, immaginando dialo- ghi assurdi tra due tizi che progettavano di costruire strade in palissandro. Da lì creai il mio primo personaggio di successo al cabaret: Fidelio Cam, ricchissimo mobiliere della Brianza. Berlusconi ne andava matto, conosceva le battute a memoria.
Boldi, Monza e il debito condonato da Berlusconi
Boldi ha anche svelato di aver speso 193 milioni di lire per rifare il giardino a causa di un giardiniere di Monza:
Quando mi spostai in una villetta di Milano 3, chiamai un giardiniere di Monza. “Qui è tutta terra buona, sciur Bol- di, non si preoccupi”. “Cosa mi costerà?”.“Quattro, cinque milioni al massimo. Ci vuole anche i pini marittimi?”. “Ma sì”. “Allora saranno dodici”. Alla fine mi presentò un conto da 193. Gli ho fatto causa. E l’ho persa.
Ma non fu l'unico errore che pagò carissimo: nel 1989 doveva dare 2 miliardi e mezzo alla Fininvest perché aveva violato l’esclusiva per fare Fantastico 8 in Rai con Adriano Celentano. Un debito altissimo, condonato dallo scomparso presidente del Monza.
Preoccupatissimo, andai da Berlusconi a via dell’Anima. Dopo sei ore di anticamera mi ricevette. “Perdonami, ho fatto una cazzata”. “Sai quante ne ho fatte io?”. E mi condonò il debito. Silvio era generoso, un vero amico. Se Celentano mi aiutò? “Parlo io con Berlusconi”. Ma soldi non me ne offrì. Se l'ho perso di vista? Saranno vent’anni. Devi andare a Galbiate, suonare il campanello... è dura. Adriano non ha più voglia. Tanti, per rimanere giovani, non vogliono vedere il presente».
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