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Il Tribunale di Monza, nelle motivazioni della sentenza, ha identificato una serie di gravi mancanze nella gestione dell'emergenza. In particolare, sono state evidenziate diverse criticità nell'operato del dottor Cananzi: la mancata utilizzazione del defibrillatore, il ritardo nella chiamata dei soccorsi, l'interruzione del massaggio cardiaco durante la richiesta di aiuto, l'inadeguata ossigenazione della paziente e l'esecuzione non corretta delle manovre di rianimazione senza il supporto di altri operatori sanitari.

L'epilogo e la condanna

ambulanza

Dopo trenta minuti di arresto cardiaco e tre giorni di coma presso l'ospedale San Gerardo di Monza, Maria Teresa Avallone, originaria di Salerno ma trasferitasi in Brianza, è deceduta. Il processo si è concluso nell'aprile successivo con la condanna del chirurgo a un anno e quattro mesi per omicidio colposo, con la concessione delle attenuanti generiche e la pena sospesa. Il medico, rappresentato dall'avvocato Augusto Colucci, ha presentato ricorso in Corte d'Appello, con l'udienza prevista per dicembre.