Monza, allarme violenza giovanile: serve un piano urgente. Le parole di Sassoli e Cirillo
Sassoli e Cirillo denunciano l’inerzia del sindaco Pilotto

La data del 29 aprile, che coincide con il ricordo dell’assassinio di Sergio Ramelli, giovane di 18 anni ucciso nel 1975 per le sue idee politiche, assume un significato particolare. I consiglieri sottolineano come la memoria di tragedie simili imponga di non restare indifferenti di fronte alle nuove forme di violenza che colpiscono la città. Sebbene diverse nel contesto, queste aggressioni condividono con il passato una matrice di odio e intolleranza, rendendo necessaria un’azione decisa per proteggere la comunità e i suoi giovani.
La tragedia di Monreale e la crisi generazionale

L’omicidio di Monreale, avvenuto di recente, rappresenta un campanello d’allarme che non può essere sottovalutato. I consiglieri evidenziano che gli episodi di violenza giovanile non sono più riconducibili a semplici atti di bullismo o comportamenti isolati, ma riflettono una crisi generazionale più ampia. Giovani si trovano sempre più spesso coinvolti, come autori o vittime, in reati gravi, una spirale che richiede un intervento collettivo. Sassoli e Cirillo invocano una riflessione che coinvolga famiglie, scuole, associazioni, forze politiche e l’intera comunità educante per affrontare le radici del problema.
Un appello per un piano d’azione
I consiglieri criticano l’approccio dell’Amministrazione, accusata di limitarsi a parole e analisi senza proporre soluzioni concrete. Serve un piano d’azione condiviso, capace di unire istituzioni e cittadini per fermare l’escalation di violenza. Non è più sufficiente archiviare gli episodi come comportamenti giovanili: la gravità della situazione impone di chiamare le cose con il loro nome e agire con urgenza. Sassoli e Cirillo sottolineano il dovere morale e politico di chi ricopre ruoli pubblici, chiedendo misure immediate per garantire la sicurezza urbana.
La comunità chiamata a rispondere
Il comunicato si chiude con un invito pressante alla mobilitazione. Monza non può permettersi di restare in silenzio di fronte a una crisi che minaccia il suo tessuto sociale. La responsabilità di invertire questa tendenza ricade su tutti: amministratori, educatori, famiglie e cittadini. Solo un impegno collettivo, supportato da azioni concrete, potrà prevenire ulteriori tragedie e restituire serenità alla città, proteggendo le nuove generazioni da un futuro segnato dalla violenza.