Biassono, tragedia al motoraduno: ecco cosa rischiano i sei indagati e perché
La morte di un sedicenne durante una corsa promossa sui social: gli organizzatori sotto accusa

Le indagini, condotte dalle Procure di Monza e dei minori, hanno portato a contestare agli indagati reati gravi, tra cui l'organizzazione di una corsa clandestina, punibile con pene fino a 13 anni di reclusione. Tra gli accusati - evidenziano i colleghi di Corriere.it - ci sono il promotore del raduno e chi ha diffuso l'evento sui social, oltre ai motociclisti coinvolti e all'automobilista che avrebbe effettuato una manovra fatale.
Un impatto fatale ripreso dai presenti
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Donzello stava partecipando a una prova di accelerazione su una TM Racing Enduro 125 insieme ad altri due giovani, quando ha impattato contro una Volkswagen Polo che stava svoltando a sinistra. L'urto è stato violento, sbalzando i corpi per diversi metri. Per il sedicenne, i medici del Niguarda non hanno potuto fare nulla.
La promozione dell’evento su canali riservati
Il motoraduno era stato organizzato tramite canali social chiusi e destinati a un pubblico ristretto. Durante l'evento, oltre un centinaio di spettatori assistevano alle evoluzioni dei motociclisti. Le immagini dell'incidente, riprese dai presenti, hanno successivamente iniziato a circolare sul web.
Una comunità in lutto
I funerali di Cristian hanno visto la partecipazione di centinaia di persone, tra cui numerosi motociclisti che hanno voluto rendergli omaggio. Il giovane era noto per la sua grande passione per le due ruote e frequentava un istituto tecnico di Sesto San Giovanni. La sua tragica scomparsa ha lasciato un profondo segno nella comunità.

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