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Il campionato aggiunge un posto a tavola, con vista promozione, il Chievo si accomoda e ringrazia. Eh sì, piaccia o non piaccia ci sono anche i “mussi volanti” come pretendenti al salto in serie A, e forse c’eravamo dimenticati troppo in fretta di loro. Dopo un inizio così così, la squadra veneta ha risalito posizioni in classifica e ora è lì, in compagnia di Monza e Salernitana, a guardare l’Empoli col naso in su. Quell’Empoli che sabato arriverà allo U-Power Stadium con le referenze di vero leader: 11 vittorie, 8 pareggi e una sola sconfitta (a Venezia, più di tre mesi fa), miglior attacco e difesa tra le meno perforate.Queste cifre bastano, da sole, a spiegare le difficoltà che attendono il Monza nel big match di sabato. Sarà una sfida affascinante sotto molti punti di vista, ma non decisiva. Affascinante perché, a livello di serie B, quella con l’Empoli è per la prima volta una gara d’alta quota per entrambe: in precedenza nei tornei cadetti le due squadre si erano spesso affrontate con posizioni di classifica differenti l’una dall’altra.Affascinante anche per un altro motivo: le due società rappresentano, seppur con modalità diverse, l’essenza calcistica della provincia, sana e ambiziosa. L’Empoli cerca di ritrovare il palcoscenico perduto due anni fa, il Monza ambisce a quel palcoscenico per la prima volta nella sua storia e mai, come adesso, ci sono tutti i presupposti perché quell’ambizione possa finalmente diventare realtà.Non sarà una sfida decisiva, dicevamo: per questo motivo la squadra di Brocchi dovrà giocare una partita intelligente e diligente. L’Empoli è una macchina perfetta e se ha perso una sola gara su venti disputate una ragione deve pur esserci. I biancorossi, dal canto loro, hanno tutto per poter infliggere ai toscani il secondo k.o. in campionato, ma senza eccessivi affanni o pericolose ossessioni.La strada è ancora lunga, lunghissima, serve calma e concentrazione. Non siamo lì in alto per puro caso, ed è lì che dobbiamo restare fino alla fine.Conta solo quello, per raggiungere il traguardo che tutta la Brianza si merita.

Gianni Santoro