A Bologna nel ricordo di quella prima volta e di un allenatore speciale
La prima partita giocata al Dall'Ara ha sancito la retrocessione in serie C del Bologna e suggellato un campionato che per il Monza pareva compromesso dopo le prime giornate
Il primo confronto fra Bologna e Monza giocato sotto le due torri risale al 12 giugno 1983, ultima giornata di campionato. Un anno travagliato per i padroni di casa, i quattro gol presi a Cremona la domenica prima li avevano fatti già retrocedere. In uno stadio semivuoto, il gol di Fabbri, la doppietta di Marronaro (che due anni dopo sarebbe approdato in rossoblù) e la rete del pareggio di Colomba. Ma soprattutto la rabbia dei tifosi all’uscita con la loro squadra di Cervellati che retrocedeva per il secondo anno consecutivo rotolando dalla serie A alla serie C, campionato che i felsinei non avevano mai disputato in quasi 75 anni di storia.
https://ilcalcio.net/bologna-ac-monza-brianza-1912-11-giu-1983
La svolta del Monza con un allenatore di Bologna
Quel campionato iniziò all’insegna dell’Italia campione del mondo ed il Monza di Giambelli gettava le basi per un tranquillo campionato di serie B. Accanto al bomber Pradella ecco Marronaro a sostituire Galluzzo per dare continuità alla concretezza dell’attacco dei brianzoli. Venne stipulato un accordo di sovvenzione con la società Ponteggi Dalmine e per la prima volta la maglia biancorossa presenta in bella vista il nome di uno sponsor. L’inizio fu disastroso, con 3 punti nelle prime 9 partite, frutto di 3 pareggi. L’avvento in panchina del saggio allenatore bolognese Guido Mazzetti condusse ad un settimo posto finale (6 punti in più sulla terzultima) ed a una salvezza miracolosa di una formazione giovane, spesso condizionata dalla vena realizzativa dei due bomber, autori di 23 dei 40 gol. Di prestigio ci fu il successo contro la Lazio seconda e promossa in A (2 a 0, reti di Papais su rigore e Pradella). Ma per come si era messo quel campionato, giungere in quella posizione fu una vera impresa che reca la firma di Guido Mazzetti, che era qualcosa in più di un allenatore. Proprio nelle giovanili del Bologna Mazzetti aeva iniziato a prendere sul serio il calcio, senza però mai giocare in prima squadra prima di essere ceduto e girovagato per il Paese sia da calciatore che da allenatore.
Maurizio Ronco racconta Guido Mazzetti
Sul suo conto ecco cosa racconta Maurizio Ronco:
“Il mio ricordo più bello con la maglia biancorossa è del campionato 1982/83 in serie B, non ho dubbi. Dopo una partenza disastrosa venne esonerato Jimmy Fontana e arrivò Guido Mazzetti. Ci disse subito -Non preoccupatevi, ci salveremo facilmente…-. Noi giocatori pensammo fosse matto, eravamo staccati diversi punti dalla penultima e dalla zona salvezza. Invece alla fine arrivammo a sette punti dal terzo posto. La sua impostazione psicologica era speciale: era un allenatore duro quando era necessario, ma le sue critiche negative non erano mai fini a sé stesse, contenevano una carica per reagire. Ci diceva sempre di fare di tutto per non prendere gol, che tanto prima o poi l’avremmo fatto noi il gol… Quell’anno vincemmo diverse partite per 1-0 e in quegli anni per chi veniva al Sada erano mazzate, era proprio un bel catino. Mazzetti non era catenacciaro, ma sapeva dare un’impronta alle partite che non ho riscontrato in altri allenatori con i quali ho avuto a che fare…”.
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