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Questi i momenti salienti della conferenza stampa di Luciano Spalletti, ripresi da Tutto Napoli.net, in vista dell'esordio dei campani al San Paolo - Maradona, previsto per il pomeriggio di domenica contro la matricola Monza. Rivoluzione compiuta, è davvero un altro Napoli? "Il fatto che abbia creato soddisfazione nei tifosi e negli addetti ai lavori può servire ai calciatori per aiutarci a diventare, un po' prima, una squadra forte come l'anno scorso". Il sistema resta il 4-3-3 o con Raspadori ci aspettiamo qualcosa di diverso? "Può farci pensare a qualcosa di diverso la completezza della rosa in generale. Sul 4-3-3, o 4-2-3-1, abbiamo lavorato già l'anno scorso, che ci sia Raspadori per noi è uguale lavorare su entrambi i moduli. Ci sono elementi che ci permettono entrambe le situazioni, l'idea Raspadori nasce dal fatto che può darci cose diverse da quelle che già abbiamo". Qualcosa è cambiato con 40mila spettatori presenti alla prima? Qual è l'obiettivo concreto? Si aspetta ancora qualcosa dal mercato? "Abbiamo riempito le caselle che erano scoperte, capisco lo stupore di chi sosteneva che eravamo pronti ad allenare un Napoli senza calciatori. Nel concreto si lotta per diventare una squadra forte, un gruppo che si alleni sempre al massimo, equilibrato, con disponibilità. Siamo gli stessi di prima con meno esperienza, meno presenze in Champions o in Nazionale, probabilmente meno personalità: c'è da lottare per riacquistarle quelle qualità che Koulibaly aveva. La società ha lavorato sicuramente bene, ha fatto un ottimo lavoro mantenendo l'attenzione alle finanze, il lavoro che voleva fare. Quanto fatto dai giocatori l'anno scorso ha permesso alla società di fare questo lavoro in prospettiva". Su Ndombele e se c'è la possibilità di convocare Raspadori. "Arriva con un biglietto da visita importante, può ricoprire tutti i ruoli: la cosa che più mi ha fatto piacere è aver percepito l'entusiasmo con cui ha accettato di venire a Napoli. Anche a livello caratteriale ha la nostra voglia matta di far vincere il Napoli, me lo sono già immaginato con la maglia addosso: ha fatto vedere a noi società, a chi ha trattato con lui che aveva questo desiderio e ciò ha fatto la differenza. E' uno completo, sa imbucare benissimo, ha il passaggio verticale per chi attacca lo spazio, un giocatore forte tecnicamente che esce dallo stretto, gli piace di più correre in avanti che indietro, ma questo glielo si insegna. Poi su Raspadori non so, ho allenato gli altri che mi hanno vedere che vogliono vincere la partita". Napoli mina vagante del campionato? "Lo siamo stati l'anno scorso, adesso non lo so: bisogna vederlo quando lavoreremo tutti insieme; quelli dell'anno scorso, i 9/11 di Verona, hanno ripreso il discorso con cui avevano terminato. Su quelli che già conosco ci metto la mano sul fuoco, a vederli mi sembrano tutti bravi ragazzi, farà la differenza la squadra nella totalità, come lavorerà: sarà un campionato difficile, ogni 2 giorni in campo, ci sarà spazio per tutti senza andare a vedere i 10' in più di uno o un altro". Alla luce del mercato, come sono cambiate le gerarchie del campionato? "Non lo so chi si è rinforzato di più, hanno messo mano alla squadra in tanti, prendendo giocatori facendo valutazioni diverse da noi, ovvero attenzione ai costi e ringiovanire, alcuni hanno comprato anche per vincere subito al di là della prospettiva del calciatore: questo fa pensare che la difficoltà nostra è far crescere la squadra e trovargli subito una personalità e un valore. Tutte si sono rinforzate, Inter, Milan, Juventus tantissimo, la Lazio tanti giocatori, poi sul Monza, ha fatto tipo 13-14 acquisti, è una squadra forte. Non si gioca semplicemente con una matricola, ma con una squadra gestita da persone altamente rappresentative del nostro calcio, che hanno fatto la storia del nostro calcio; solo dirigenti come lo è Galliani potevano convincere gente di qualità come Ranocchia, Caprari, Sensi, Pessina, lo stesso Petagna che porterà esperienza, Andrea è andato via solo per l'esigenza di giocare di più. Per noi è stato un giocatore forte, un professionista, davvero un ragazzo d'oro e domani lo ringrazierò per tutto quello che mi ha dato". Si attende un Monza all'inizio remissivo? "E' una squadra allenata bene, Stroppa è un allenatore moderno, a volte ti viene a prendere alla gola, altre se le distanze si allungano si mette sotto palla: il Monza sa fare tutte e due le cose, le due gare precedenti in Coppa e campionato lo dimostrano. Dovremo riuscire a stare bene in campo, con equilibrio, soffrendo come abbiamo fatto anche col Verona. Troveremo un avversario più tecnico che sa muovere la palla, senza la testa giusta sarà difficile". Come si sta inserendo Olivera?  "Sta sempre meglio, si allena con continuità, ritmo corretto, apprende cose nuove perchè è mancato un po' nella preparazione, ma può essere scelto". Sull'entusiasmo in città. "Voglio pensare per la grande prova di Verona, non per aver coperto le caselle". Con Meret e Sirigu si sente coperto nel ruolo del portiere? Con Meret ci ha parlato? "Servono due portieri forti: in questo momento li abbiamo, ma è chiaro che sono situazioni che possono svilupparsi, alcuni discorsi sono stati fatti e valuteremo cosa accadrà. Non è il mio ruolo, devo fare l'allenamento: quelli che sono disponibili io li alleno, voglio sapere solo chi è disponibile, senza cercare qualcosa in più". Bisognerà lavorare più difensivamente o offensivamente? Vedremo insieme Simeone e Osimhen? "La convivenza degli attaccanti sarà determinata da quello che mi fanno vedere loro, in base a cosa daranno. Secondo me non conta se giocano insieme, ma se si vince la partita. Pensiamo a vincere e ad avere equilibrio di squadra. Per me Simeone è una prima punta, come Victor, ma Simeone è uno che la strada per arrivare qui l'ha fatta tutta da solo, è uno che sono sicuro abbia la personalità di mettersi a disposizione. Quando ha deciso di venire qui lo sapeva che c'era Osimhen e ha fatto di tutto per venire, non ha voluto sentir parlare di altre squadre. E' un grande lavoratore, anche nello sporco per i compagni, oltre a saper far gol". Quanto è soddisfatto delle palle inattive? "Si, curiamo tutto al massimo, ma ci abbiamo preso anche gol sulla palla inattiva, tanto bravi non siamo stati! E' una fase di gioco importante, la fisicità dei giocatori sui piazzati è una bega a cui saper sopperire, te ne arrivano 7 o 8 in area ed è difficile prenderli tutti, soprattutto per una squadra come la nostra che è brava in corsa e velocità e meno nei centimetri". Che mano le sta dando Di Lorenzo nel nuovo spogliatoio? "Chi c'era, comandanti, capitani, aveva delle cose, come esperienza e personalità che bisogna ritrovare, perché questi non le hanno ancora. Sul capitano abbiamo mantenuto la stessa caratteristica: Di Lorenzo l'ho testato in questi giorni ed è una roba perfetta per come si è comportato e ha preso decisioni e trascinato i compagni; ha preso molto dal comandante e lo sa fare bene". FONTE FOTO YOU TUBE