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Una lettera con più di 800 firme per chiedere agli organi competenti di rivedere la lodo decisione. È quello che hanno fatto i cittadini vimercatesi per scongiurare la possibilità che l'edificio ex Esselunga si trasformi in un centro d'accoglienza profughi, dopo essere stato, nel corso dell'emergenza coronavirus, un hub vaccinale.

Una realtà che presto potrebbe diventare amara per i residenti, che, in caso di realizzazione del centro, rischiano di vedere compromessa la propria sicurezza. Con la bocciatura da parte del Ministero dell'accoglienza diffusa, sono tornati a essere di stretta attualità le aree di prima accoglienza come quella che dovrebbe sorgere a Vimercate e che ha visto trasformare locali simbolo come il bar Marchesi in punti di aggregazioni di residenti contrari alla proposta. 

Il centro, che ospiterebbe una cinquantina di persone per un periodo di tempo limitato, registra tra i principali oppositori il sindaco di Vimercate Francesco Cereda, eletto con una giunta di centrosinistra nell'ottobre 2021. Durante la conferenza stampa, il primo cittadino ha dichiarato senza mezzi termini di preferire l'ormai abolito metodo dell'accoglienza diffusa rispetto al ripristino degli hotspot dislocati in vari comuni italiani. 

"Si tratta di una scelta esclusiva della Prefettura che non riguarda il Comune di Vimercate. Una decisione legittima, in merito alla quale non abbiamo possibilità di dire la nostra. Noi condividiamo il modello scelto, noi avremmo preferito proseguire con l’accoglienza diffusa che c’era in essere fino ad oggi. Questa cosa adesso non è più possibile perchè Regione Lombardia non ha dato l’autorizzazione a procedere in questa direzione e data l’emergenza c’era la necessità da parte della Prefettura di trovare questi spazi e a seguito delle sue valutazioni ha individuato l’Ex Esselunga”

Questa missiva inoltrata a chi di dovere è solamente la prima di tante che seguiranno nel prossimo futuro. Pure se vedrà la luce il progetto, servirà come minimo un altro mese e mezzo tra lavori e permessi per vederlo completato. La paura, però, da parte dei vimercatesi è che il centro di accoglienza porti con sé anche tanta delinquenza e banditismo.