Punto preso, atto di forza: fari accesi sull'1-1 del Monza col Torino
Palladino e Juric si dividono il bottino: Ilic apre le danze, Colpani risponde. Con carattere e reazione i biancorossi conquistano un buon pareggio. L'analisi tattica del match
"Nessun giocatore è così bravo come tutti insieme". Sembra un'ovvietà ma non lo è affatto. Parole importanti quelle pronunciate, all'epoca, da una leggenda del fútbol come Alfredo Di Stéfano, la "Saeta Rubia" che dall'Argentina arrivò nel vecchio continente per ridefinire - e cambiare - i codici del calcio europeo.
Concetto didattico e insieme educativo. Un comandamento valido in ogni sport, non solo nel calcio ma, in generale, nelle discipline di squadra. Schegge di un pensiero formativo che fanno da eco a una celebre frase di Phil Jackson, storico coach dei Chicago Bulls di Michael Jordan e dei Los Angeles Lakers: "la forza della squadra è ogni singolo membro, la forza di ogni membro è la squadra.
Squadra. Vera, autentica, strutturata. Con elementi che garantiscono la tenuta e la sostenibilità.
Il Monza di Palladino è una realtà ascrivibile a questo girone “vitruviano”, di formazioni che rispondo al giuramento letterario de I tre moschettieri di Alexandre Dumas, dove il bene comune è dato dalla formula "tutti per uno, uno per tutti".
Nel match dell'U-Power Stadium, i brianzoli strappano un buon pareggio contro il Torino, un vero e proprio atto di forza (ricordate l'omonimo film di Paul Verhoeven?) che consolida la mentalità del gruppo. Perché la storia e Cruijff insegnano che “se non puoi vincere, assicurati di non perdere”.
Detto, fatto. Il Monza ferma un ottimo Torino dimostrando di avere gambe e testa per reggere l'urto e uscire in contropiede. La sfida tra gli amici Palladino e Juric non la vince nessuno: i due allenatori si dividono la posta in palio al termine di 90 minuti decisi, bilanciati e consistenti. Nel terreno minato della contesa, i tecnici non concedono vantaggi e scoprono le carte soltanto a ridosso del fischio d'inizio. A sorpresa, Palladino schiera titolare Bondo con compiti tattici precisi e oculati: schermare il più possibile Vlasic e annebbiarne l'espressione con una marcatura stringente. Una scelta che produce subito effetti positivi, con i granata che trovano a stento il trequartista serbo e, di conseguenza, perdono inventiva negli ultimi 16 metri.
Contenere e ripartire
Esattamente come a Verona, il Monza si dispone in avvio con un 4-2-3-1 per garantire copertura e densità nella zona intermedia. Con l'inserimento di Bondo a centrocampo accanto a Gagliardini, Palladino si affida a una mediana fisica e di interdizione, spostando Pessina sulla trequarti nel tentativo di disorientare Tameze. Il capitano del Monza riprende il ruolo che già aveva ricoperto nell'Atalanta di Gasperini e agli albori del suo ritorno in Brianza, ma fatica ad entrare nel vivo del gioco e ad essere incisivo. Sin dai primi minuti la tattica di Palladino appare evidente: con l'assenza di Pablo Marí in difesa e la perdita di centimetri nel reparto arretrato, la priorità è quella annullare il Torino e minimizzare i pericoli, rinunciando ad un play di ordine e geometrie davanti alla difesa. Una mossa che necessariamente porta a modificare la strategia di gara, con un gioco meno di possesso e palla a terra ma più verticale e aereo.
Non a caso, dopo l'occasione di Zapata al 7', il Monza si rende pericoloso con un'azione tanto semplice quanto efficace: Di Gregorio lancia lungo per Colombo, che anticipa Buongiorno e di testa prolunga per l'inserimento alle sue spalle di Colpani. In situazione di uno contro uno, il Flaco punta Linetty e la porta avversaria sfiorando il gol con un diagonale mancino che finisce a pochi centimetri dal palo.
La posizione di Bondo
Il Torino approccia la gara meglio del Monza e cerca di imporre il proprio calcio, costruito sull'intensità e le transizioni rapide. La formazione di Juric risulta particolarmente attiva sull'out di destra, con Rodriguez ad avviare la prima costruzione e gli attaccanti a produrre movimenti senza palla. Sul fronte opposto i brianzoli tengono ordinata la linea alternando gli uomini ma non le posizioni, con D'Ambrosio pronto a sganciarsi per guidare il pressing sul portatore granata, Caldirola e Carboni sistemati su Zapata e Sanabria, i due quinti Ciurria e Kyriakopoulos chiamati a indietreggiare per dare protezione sulle corsie e Bondo fisso come un'ombra su Vlasic. Cruciale è la collocazione del francese classe 2003, abile sia nelle letture e nello scarico immediato per il compagno più vicino sia nell'assicurare una presenza addizionale in difesa.
L'estro di Colpani e l'occasione di Gagliardini
Al 25' il Torino va in vantaggio con Rodriguez ma Doveri annulla il gol per fallo in attacco di Zapata su Caldirola.
Il Monza resiste e al 42' confeziona una grande occasione. Dopo aver stazionato quasi tutto il primo tempo alle spalle di Colombo, Colpani si apre sulla sinistra e infiamma l'azione con una giocata mancina alla Di Maria: cross d'esterno a girare per l'incursione in area di Gagliardini, che si libera di Ilic e colpisce di testa, a botta sicura, costringendo Savic ad un intervento decisivo.
Il vantaggio del Torino con Ilic
Nella ripresa la squadra di Juric rientra in campo con determinazione e al 54' sblocca il match. Prezioso è il lavoro di Zapata, che porta a spasso la difesa biancorossa e serve un pallone al centro dell'area per il taglio di Ilic, che calcia di prima e brucia sul tempo Di Gregorio.
Il Monza paga a caro prezzo la disattenzione, prima con Caldirola e D'Ambrosio che non riescono ad arginare Zapata e poi con Bondo che chiude in ritardo sull'ex Verona.
Colpani, 6 la stella: il pareggio del Monza
Sullo 0-1 per il Toro, Palladino capisce che è il momento di cambiare e al 58' inserisce Birindelli per Ciurria, meno impattante del solito sulla destra, e Dany Mota per un convincente Bondo. La squadra torna al consueto 3-4-2-1 e sfodera l'orgoglio: Pessina, il vero cervello del Monza, scende in mediana e nobilita il possesso palla con ordine, qualità e intelligenza. È il capitano biancorosso a servire l'assist per la conclusione di Colpani, ma il portiere granata si allunga e smanaccia in angolo.
I brianzoli guadagnano terreno e alzano il baricentro, spingendo il Torino nella sua metà campo alla ricerca dell'1-1. Al 64' si materializza il pareggio dei padroni di casa, con una dinamica simile all'occasione di Colpani al 10'. Di Gregorio sventola alto per Colombo, che vince il duello e spizza di nuca per Colpani.
Il Flaco prosegue l'affondo, legge perfettamente l'errore di Gineitis e lo supera in velocità portandosi a tu per tu con Savic: piattone chirurgico raso terra e palla il rete.
È il sesto centro stagionale per la stella del Monza, che festeggia così la sua prima convocazione in azzurro nella Nazionale di Spalletti. In virtù del sigillo col Torino Colpani diventa il centrocampista più prolifico in Serie A, secondo soltanto a Bellingham (10) nei cinque principali campionati in Europa.
Finale acceso, un'occasione per parte
In situazione di parità, l'inerzia vira a favore del Monza. L'asse Kyriakopoulos-Mota si scalda, col greco in costante proiezione offensiva e il portoghese più inserito nel gioco seppur a volte evanescente.
Il Torino si mette sotto palla e cerca qualche spiraglio utile per attivare il contropiede. All'80' è ancora Zapata a creare scompiglio e dagli sviluppi il pallone arriva sul sinistro di Ilic, che dal limite dell'area sprigiona un tiro angolatissimo. Monumentale la risposta di Di Gregorio, che elabora una parata di superba fattura e salva la porta biancorossa. Nel finale Valentin Carboni, subentrato per Colpani, ha il pallone del match point ma il suo tiro è troppo smorzato e viene respinto in corner da Savic.
Al triplice fischio Monza-Torino termina 1-1.
Pareggio guadagnato, classifica positiva
A conti fatti, il Monza conquista un punto pregevole col Torino, compagine ostica e arcigna che, insieme al Bologna, ha mostrato finora il miglior calcio all'U-Power Stadium. Sul piano fisico e del gioco, i granata sono stati a tratti superiori rispetto ai brianzoli, bravi a restare in partita e a moltiplicare le energie dopo lo svantaggio.
L'1-1 è un risultato che, al netto delle decisioni arbitrali, sembra andare stretto al Torino ma non sta affatto largo al Monza. I biancorossi hanno saputo gestire le difficoltà con pazienza, equilibrio e temperamento, reagendo e provando persino a vincere nel recupero.
Raffaele Palladino conferma tutte le qualità del suo calcio, posizionale e adattabile. Un calcio versatile e dinamico che trascende i moduli e si fonda sui principi di gioco, le idee, l'equilibrio fra i reparti, il coraggio, l'imprevedibilità. Non c'è speculazione nel gioco del Monza ma l'intenzione di proporre un calcio simmetrico e corale, dove tutti difendono e tutti attaccano, a partire dal portiere, regista aggiunto della brigata biancorossa.
Grazie al gol di Colpani, il Monza mantiene intatta l'imbattibilità casalinga in questo campionato (insieme alla Juventus) e consolida una classifica oltremodo positiva, a sole tre lunghezze dai piazzamenti europei.
La sosta per gli impegni delle Nazionali servirà a ricaricare le batterie e incamerare lavoro, in vista della trasferta di Cagliari in programma domenica 26 novembre alle 12.30. Una partita insidiosa che potrà dare ulteriori indicazioni sulle effettive ambizioni del Monza.
Di Andrea Rurali