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“Ora serve continuità”… Questo il titolo del mio ”punto” scritto qualche giorno fa per commentare il successo in casa del Pordenone. Ritenevo fondamentale cercare di dare il via ad una serie di risultati positivi come quella che aveva caratterizzato il periodo prenatalizio. Per creare fiducia nei propri mezzi, per dare serenità e per non concedere più punti agli avversari diretti in classifica. Pronti via, i fatti mi hanno subito zittito, cancellando in un sol colpo i miei migliori auspici.

Prima di entrare nel merito della mia analisi, vorrei spendere due parole sulla VAR. Se proprio questo strumento deve esistere, lo si utilizzi sempre. Perché nella gara col Lecce il supporto della VAR, che ha annullato due reti ai salentini, non è stato utilizzato per certificare che il fallo di Paletta è stato chiaramente commesso fuori area? Mah…  

Tornando all’analisi, non concordo con mister Stroppa che a fine partita ha dichiarato che quella contro il Lecce è stata una delle migliori prestazioni stagionali del suo Monza. I biancorossi hanno sicuramente interpretato meglio la gara rispetto al match col Pisa, ma una buona prestazione è veramente tale se non si fanno errori gravi in difesa (come invece capitato a Cremona) e se si concretizzano le occasioni avute. E contro il Lecce di opportunità per andare in gol ce ne sono state davvero tante, tutte mancate. Per errori sotto porta ed anche per qualche scelta iniziale di formazione poco comprensibile. Rinunciare a schierare dal via Dany Mota (tenuto appositamente a riposo nella gara col Pordenone) significa ridurre notevolmente il potenziale realizzativo. “E’ come se il Manchester United rinunciasse a far giocare Cristiano Ronaldo” mi ha scritto nel corso della gara Stefano Fossati, figlio di Giovanni, indimenticato storico redattore sportivo de Il Cittadino. 

Comunque sia, il Monza ha perso la seconda gara casalinga consecutiva, l’ennesima contro una diretta avversaria di classifica.  E questo, al di là dei soliti “se” e “ma”, è il punto che fa più male, che dà la sensazione di una squadra con limiti di personalità che ne ostacolano il cammino.. Riprendo quanto detto da Stroppa al termine della sfida persa col Pisa: per fortuna tra tre giorni si gioca. E tre giorni dopo ancora. Cerchiamo di iniziare bene il mese di marzo, dopo un febbraio altalenante e per questo sconcertante.

Paolo Corbetta

foto Buzzi