Al San Gerardo di Monza il primo passo per rivoluzionare la lotta al Parkinson: i dettagli
Posizionato il primo dispositivo per l'infusione continua di levodopa sottocutanea. La nuova terapia promette maggiore stabilità e autonomia per i pazienti
In una nota il professor Carlo Ferrarese, Direttore della Struttura Complessa di Neurologia, ha spiegato:
La terapia orale resta il gold standard ma nelle fasi avanzate la malattia è caratterizzata da fluttuazioni motorie che rendono difficile il controllo dei sintomi. L'infusione sottocutanea continua di levodopa garantisce una stimolazione dopaminergica più stabile e fisiologica, riducendo i blocchi motori e le discinesie.
Tecnica sicura ed efficace
La dottoressa Laura Brighina, responsabile del Centro per la Malattia di Parkinson e Disordini del Movimento, ha quindi aggiunto:
L'infusione avviene tramite una micro-cannula inserita nello strato adiposo, collegata a un dispositivo portatile. Il medico può regolare la somministrazione in base ai sintomi monitorati con dispositivi indossabili. Questo approccio migliora notevolmente la qualità della vita del paziente e dei familiari, eliminando quasi del tutto la necessità di terapia orale
Il futuro del trattamento a Monza
Dopo il successo del primo caso, la Clinica ha già in programma di estendere la terapia ad altri pazienti selezionati. Il team del Centro Parkinson del San Gerardo, composto dai dottori Laura Brighina, Marco Piatti e dai medici in formazione, è impegnato a individuare i candidati ideali per questo trattamento avanzato.
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