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L'attaccante del Vicenza Riccardo Meggiorini, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, è tornato sul diverbio verificatosi al termine di Lecce-Vicenza, confermando di aver accettato le scuse di Majer:

“Per me c'è stata una serie di forti emozioni negative e sono crollato, mi sono sfogato. Quelli del Lecce sono stati molto gentili, ho apprezzato la cosa e si è subito chiusa lì la questione. In campo ci si vuole bene, c'è rispetto. Poi nei momenti di tensione scappa qualcosa, l’importante è che finisca lì. Il calcio è fatto di persone perbene, alle volte all'esterno c'è un'immagine negativa. Majer è un bravo ragazzo, magari si è fatto trasportare ma non è giusto pensare male di lui. Anche a me ogni tanto scappa qualche parolaccia, anche se non così. Con Pogba nel 2013? Non dissi nulla di razzista, era stato un semplice insulto e infatti non ci sono state conseguenze".

"Non avrei mai pensato di fare 100 gol in carriera: sono tanti e realizzati tutti in campionati importanti. Per me è stata una grande soddisfazione, anche se c’è chi ci mette meno tempo. Per questo li ho dedicati a mia madre, pensando ai sacrifici che ha fatto quando ero piccolo. Eravamo in sei in famiglia, non potete immaginare cosa faceva per crescerci. Da quando ho cominciato a giocare era il mio pulmino: mi portava ovunque, ha sempre seguito le mie partite. Una volta ai tempi del Chievo lei era in tribuna per un'amichevole e un signore del Virtus Verona si mise a urlare verso di me offendendola. Fu bruttissimo, smisi di giocare e uscii dal campo. Accadde un episodio simile anche poche settimane dopo la sua morte, ma ho tenuto un grosso magone dentro e basta lasciando andare le cose così".

"Negli stadi queste cose capitano: bisogna avere grande rispetto, cercando di rendere più sano l'ambiente. La cosa bella del calcio è il gioco, il resto non conta. Lo dico anche per i bambini che ci guardano: gli esempi che devono avere da noi sono altri. Noi in campo abbiamo tanta tensione che accumuliamo nel corso della settimana, soprattutto in momenti come questi in cui le cose vanno male. Poi cerchiamo di sfogarci quando giochiamo. La gente che ci guarda non sa cosa proviamo, tenere sempre tutto dentro non è facile".

"Annate così sono molto pesanti. La cosa che più appaga sono i risultati e quest’anno non arrivano purtroppo. Io sono già retrocesso col Chievo, ma allora fu diverso. Noi adesso cerchiamo ancora di raddrizzare la situazione e domenica contro l’Alessandria ci giocheremo una finale. La questione è di testa, in questi momenti conta solo quella".

foto: lrvicenza.net