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Una nuova iniziativa editoriale

Sulla nuova casa editrice di famiglia: “Si chiamerà Silvio Berlusconi Editore e avrà un’unica parola d’ordine: libertà. Non sarà solo un omaggio a mio padre, ma un progetto editoriale che vuole dare più forza al pensiero liberale e democratico, contro ogni forma di totalitarismo, nel nome di quella libertà che finisce solo dove comincia quella altrui”.

Su una possibile discesa in campo: “Anche la risposta è sempre la stessa: no. Assolutamente no, né oggi, né in futuro”.

Politica e futuro

Riguardo la situazione geopolitica: “Il problema di fondo è che il nostro mondo, l’Occidente, sta vivendo una terribile crisi d’identità. Guardi a quel che succede nelle piazze, nelle università… Si protesta a favore di Hamas, ma dietro si legge un disprezzo profondo verso l’Occidente. Guardi a quella sorta di malattia autoimmune chiamata cancel culture, secondo cui tutto quello che la nostra civiltà ha costruito è da buttare. Cosa c’è di più preoccupante di una grande cultura che rinnega se stessa? Come si può mettere in dubbio che quello in cui viviamo, pur con i suoi difetti e le sue contraddizioni, è ad oggi il migliore dei mondi possibili? Qualcosa vorrà pur dire il fatto che tutte le società che stanno scoprendo la democrazia e il benessere si ispirano al modello occidentale”. 

marina berlusconi

Sulla figura del padre: “E quale nome migliore per una casa editrice che vuol parlare di libertà? Mio padre ha sempre combattuto per la libertà. È stata il mezzo e il fine di tutto il suo agire. Tutto quello che ha costruito, lo ha costruito utilizzando le vie della libertà e realizzando conquiste che di libertà si nutrivano. Come politico e come imprenditore. Pensi alla tv commerciale, a quello che ha rappresentato nella crescita del pluralismo”. 

I rapporti con la Russia

Continura Marina Berlusconi: “Mio padre cercava di fare entrare la Russia di Putin nell’asse occidentale. Era un uomo di pace, che mirava al rafforzamento e addirittura all’allargamento dell’Occidente e della democrazia. Per questo trovo inaccettabile che qualcuno lo accosti ai filo-putiniani di oggi, che l’Occidente e la democrazia li disprezzano. E comunque capitava anche che mio padre ed io avessimo opinioni diverse. Ma ha sempre ascoltato e rispettato il mio punto di vista, anzi mi ha sempre spinto a dire tutto quello che pensavo. Non è forse una gran bella lezione di libertà?” 

L'Italia

Riguardo la situazione politica italiana: "Io proprio non la vedo. Questo governo ha sempre rispettato pienamente le regole della democrazia e in politica estera ha mantenuto la barra dritta su posizioni europeiste e filoatlantiche. Poi, per carità, ci sono anche temi su cui si può essere più o meno d’accordo. Personalmente, ad esempio, sui diritti civili. Se parliamo di aborto, fine vita o diritti Lgbtq, mi sento più in sintonia con la sinistra di buon senso. Perché ognuno deve essere libero di scegliere. Anche qui, vede, si torna alla questione di fondo, quella su cui non credo si possa arretrare di un millimetro: la questione della libertà".