Passo e Chiudo: 'Un derby sul campo da scordare in fretta, ma una trasferta con la curva Pieri da ricordare a lungo'
Monza. E' arrivato il grande giorno, domenica 3 aprile si gioca alle 15,30 Como - Monza. La partita.
Ore 12,30, tutti i tifosi si ritrovano davanti alla stazione di Monza, il piazzale è pieno, sono tutti carichi di entusiasmo e intonano canti per il Monza e di sfottò contro il Como, storico rivale.
Ore 12,57, si sale sul treno, cinque vagoni sono destinati ai tifosi, i primi quattro per i gruppo e l'ultimo per supporter non legati a nessun gruppo organizzato, poi ci si organizza un po' a seconda degli amici che trovi, perchè queste trasferte sono belle in quanto ci si diverte e si sta tutti insieme.
Ore 13,55, arrivo a Como e si sale sui pullman presenti subito davanti alla stazione e li Fausto, il leader della curva e i capi gruppo, smistano tutte le persone sugli autobus un lavoro faticoso, ma perfetto e meticoloso, perchè nessuno rimanga a piedi o isolato, poichè, avendolo potuto constatare di persona in questi mesi, gli ultras sono sempre tutti uniti e nessuno resta da solo e indietro nei momenti gioia ma soprattutto in quelli difficoltà dove sarebbe più semplice farsi da parte. I pullman rispetto al numero dei tifosi erano oggettivamente pochi, si era tutti accalcati alla faccia delle regole covid che poi ti chiedevano all'ingresso dello stadio di rispettare. La sicurezza comasca poteva prevederne almeno due in più.
Si arriva allo stadio e lentamente si entra, dando la priorità ai gruppi striscioni che entrano per primi per poter organizzarsi per disporre correttamente nei vari spazi dedicati. La tensione sale, la partita si avvicina e tutti prendono posto allo stadio. Uno stadio quello di Como, obsoleto che andrà sicuramente ristrutturato come si sta facendo al Brianteo, ho perso il conto delle crepe che ho visto sulla struttura della curva e delle tribune, per non parlare dei servizi igienici inadeguati come numero per i tifosi ospitati. Entrano le squadre in campo e vengono distribuite le bandierine per fare una coreografia bella e d’effetto in contrapposizione a quella dei comaschi devo dire molto stantia e stravista come il loro stadio. La partita inizia e come sempre i ragazzi della curva vestiti, con delle felpe nuove tutte uguali che differiscono dal simbolo del gruppo di appartenenza, cantano come sempre ininterrotamente nonostante la squadra perda in maniera pessima, poichè se non tiri in porta sicuramente non vinci mai, dimostrandosi non all'altezza del tifo che li ha seguiti e che per tutta la settimana via social li ha caricati.
Finisce la partita e verso le 18,10 si sale sugli autobus e alle 18,30 si va verso la stazione e con la stessa perfetta organizzazione dell'andata si sale sul treno e li tutti tristi per la sconfitta? Neanche per idea come all'andata i ragazzi anche al ritorno non hanno smesso un minuto di cantare felici della domenica passata insieme a difendere i colori biancorossi.
Ora 19,30 il treno arriva a Monza e tutti a casa, non prima di aver cantato ancora tutti insieme a conferma che il tifo del Monza è il dodicesimo uomo in campo che non perde mai e che ancora oggi ha dimostrato, quanto in questi anni di duro lavoro sia cresciuto, maturato e pronto per grandi palcoscenici mantenendo sempre la sua genuinità e il suo essere un po’ retrò perchè mai dimenticare che si è e da dove si è partiti.
Forza Monza!
Gabriele Passoni
Binario Sport manderà in onda nella puntata di questa sera foto e video della trasferta di ieri a Como