x

x

 

“Quando ho conosciuto Silvio Berlusconi ero un giovane giornalista a TeleLombardia, ero l'ultimo degli ultimi. Eravamo in periodo elettorale e c'era la possibilità di fare tutte le interviste a casa di Berlusconi. Immaginatevi un set all'ingresso della villa di Arcore, avevi il maggiordomo che ti apriva in una stanza dove c'erano tutti i giornalisti in attesa come dal medico”. 

“Ad aspettarti c'era Berlusconi, che si faceva intervistare con le sue telecamere, i suoi truccatori, la sua inquadratura, la sua sedia. Alla fine andavi anche a risparmiare perché da casa non dovevi portare nulla, dovevi stare lì fisso nel set. Davanti a me quel giorno c'erano circa 10 persone, io ero l'ultimo della giornata. Essendo dunque l'ultimo del giorno, accade che io entro alle 15 e l'intervista la registro alle 19. Arrivo stremato e non so neanche più cosa chiedergli”. 

“Quando è il mio turno mi si avvicina Berlusconi, che escalama: ‘David, chiedo scusa se l’ho fatta attendere'. Io resto allibito, quando una persona si comporta con tale gentilezza come fai a fargli una domanda cattiva? Alla fine si è offerto addirittura di mostrarmi la casa e dopo, con calma, abbiamo fatto anche l'intervista. Berlusconi era uno che studiava i dettagli, all'epoca ero davvero l'ultimo degli ultimi, avevo circa 26-27 anni, e ricordo benisismo l'attenzione del Cavaliere verso le persone e i particolari”. 

Un personagio che ha segnato un'epoca