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Sembra quasi che il destino abbia voluto assurgere al ruolo di regista nel film stagionale che il Monza di Giovanni Stroppa sta “girando”. Un destino non cinico e baro, come spesso evocato da autorevoli uomini politici italiani davanti ad una sconfitta elettorale; ma un destino giusto ed equo, in grado di restituire il maltolto in modo spettacolare ed eclatante.

Il primo successo esterno del campionato, dopo otto tentativi mancati, è arrivato a Brescia, la squadra che prima di questo turno era la capolista e che certamente sarà un’avversaria diretta nella gara promozione. Una vittoria arrivata con una prestazione tecnica, tattica, atletica e caratteriale di enorme spessore, messa in campo dopo la doccia gelata di aver appreso poche ore prima che Dany Mota, l’ultimo giocatore a cui l’allenatore del Monza e i compagni avrebbero rinunciato, era stato rimandato a casa perché positivo al Covid. Se non c’è la mano del destino qui, che prima ti manda il morale sotto i tacchi e poi te lo esalta come più non potrebbe…

A Brescia si è visto tutto quello che fin qui non c’era stato dato a vedere. Primo successo in trasferta, prima gara esterna con due reti all’attivo, prima volta in cui il Monza vince due partite consecutive. Ed anche un uomo, mister Stroppa, che riesce nel non facile compito di essere profeta in patria, considerato che proprio a Brescia risiede da diversi anni con la famiglia. E’ la gara della svolta? Ce lo auguriamo davvero. I presupposti ci sono tutti. La squadra migliora di settimana in settimana e la condizione di forma di molte pedine, finora sottotono ma importantissime nell’economia dello scacchiere biancorosso, è finalmente arrivata ad un livello accettabile.

Risultato e prestazione a parte, vi dico qual è il segnale più positivo che ho colto. A fine gara, intervistato da Sky, Stroppa ha dichiarato che si è complimentato coi suoi giocatori, dicendo loro che quello di Brescia è un successo importante, ma che nulla è stato ancora raggiunto. Un bel segnale di voler restare coi piedi ben saldi a terra, di voler tenere alta la concentrazione, di voler far capire a tutti che il Monza ha ancora ampi margini di miglioramento. Perché in un campionato così livellato ed equilibrato, occorrerà anche la continuità. Oltre a quella qualità di cui Stroppa per primo sa di poter disporre.

Paolo Corbetta

foto Studio Buzzi