Coronavirus, Berlusconi: 'Sbagliato riaprire troppo presto..'
Intervenuto a Radio 105 il leader di Forza Italia e patron dell'AC Monza Silvio Berlusconi ha espresso la sua opinione sull'andamento dell'emergenza sanitaria in Italia. Qui sotto le sue parole:
"Mi ha colpito la compostezza delle persone, gli italiani hanno capito la gravità della situazione ed hanno reagito con serietà e non era facile che un grande Paese come l'Italia si fermasse totalmente e che 60 milioni di italiani si chiudessero in casa con tutti i disagi per le persone e i danni all'economia. Eppure devo dire che, a parte un piccolo numero di irresponsabili, la gran parte degli italiani ha rispettato con disciplina queste regole stringenti e tutto questo ancora una volta mi ha reso orgoglioso di essere italiano. Sulla mascherina dico che si tratta di uno strumento semplice di protezione che serve a non essere contagiati e a non contagiare e se tutti le indossassero le occasioni di contagio diminuirebbero molto, dovrebbe essere obbligatorio usarle nei luoghi pubblici. Questo implica che dovrebbero essere disponibili in quantità adeguata e a costo zero o quasi ed è incredibile che in molti comuni siano ancora introvabili ed il governo non ha saputo intervenire sulle aziende e sulle imprese del tessile, che ad esempio potrebbero mettere in campo una catena di produzione, stimolandole con incentivi fiscali".
"Per tutti gli italiani questa situazione comporta disagi gravi e danni economici seri ma per una parte significativa questa situazione è un dramma, chi non ha uno stipendio fisso e chi viveva di lavoro nero, diciamolo chiaro perché ci sono tante persone in questa situazione, si è ritrovato senza nessun reddito, alla fame nel senso letterale della parola. Ed è ovvio che a queste persone va offerta una soluzione subito. Il governo invece e purtroppo è in ritardo. Ha stanziato una cifra inadeguata e non c'è chiarezza su come queste somme andranno distribuite. Il mio governo aveva realizzato una social card per consentire alle persone in difficoltà economica di acquistare beni di prima necessità. Dobbiamo evitare che aumenti il numero delle persone che si trovano in difficoltà. Dobbiamo salvare le aziende che sono ferme, gli artigiani, le partite Iva, chi ha lavori a contratto e che oggi non ha più reddito.
Dobbiamo evitare che la platea di chi ha bisogno si allarghi ancora e per farlo sono necessarie molte più risorse dei 25 miliardi stanziati. Nei prossimi giorni presenteremo al governo un piano che prevede di arrivare almeno a 100 miliardi sperando che bastino. Lo Stato deve dare la sua garanzia alle banche sui prestiti che faranno alle imprese in modo che si possa accedere al credito facilmente: in questo modo si salvaguarda la continuità aziendale e i posti di lavoro".
"Riaprire troppo presto come qualcuno vorrebbe, potrebbe costarci molti più caro sia in termini di vittime che sul tessuto economico. Invece, è giusto prepararsi sin d'ora a quando le autorità sanitarie ci diranno che si potrà tornare al lavoro. Si tratta di organizzare la riapertura nel rispetto delle norme sanitarie. Sarà necessario un abbattimento delle aliquote fiscali per consentire alle imprese di tornare in attivo. Ho sentito a sinistra qualcuno che parla di patrimoniale, io rispondo con le parole di Draghi: siamo in guerra e in nessuna guerra i Paesi finanziano lo sforzo bellico aumentando le tasse"
"Sugli aiuti albanesi aggiungo che conosco bene il premier albanese ed ho apprezzato il suo gesto e la parole nobili. L'Albania è una piccola nazione ma è una terra di antiche civiltà con cui il nostro Paese ha un rapporto storico. Dico però che l'Europa non deve aiutare noi, l'Ue deve aiutare se stessa perché né la pandemia né la crisi economica si battono senza uno sforzo collettivo e coordinato. Ed è per questo che ho definito miope il rifiuto di alcuni Paesi degli eurobond".
fonte: Radio 105