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In questo giorno di festività, vogliamo ricordare ancora l'amico Giancarlo Besana, scomparso nei giorni scorsi. Vi raccontiamo due aneddoti riportati nel libro sul Centenario dell'Autodromo degli autori monzesi Enzo Mauri e Walter Consonni, in uscita il prossimo anno.

Un giorno di primavera inoltrata, nel suo ruolo di caporedattore del principale giornale cittadino, in occasione di una gara del Monza a Venezia, Giovanni Fossati decise d’inviare sull’isola di Sant’Elena il suo collaboratore più illustre, Giancarlo Besana, scuola Brera, brillante conduttore televisivo e … di una favolosa Morgan nera, prima che una grave malattia gli condizionasse notevolmente la vita. Il ‘Gianca’, pronto ad accettare l’incarico senza fiatare, si era, però, dimenticato che il sabato sera, poche ore prima dell’incontro calcistico, aveva programmato una festa danzante con amici, destinata a finire a tarda ora, quasi a mattina.  Morale della favola, alle 11 della domenica, Fossati telefona al Besana, dotato di uno dei primi telefonini in circolazione. ‘’Com’è il tempo lì?’’. ‘’Buono di questa stagione!’’- la replica. ‘’Ma c’è il sole?’’. ‘’Sì’, almeno credo’- risponde Besana. ‘’Ma fa caldo?’’. ‘’Come a casa tua’’- la nuova replica. ‘’Ma non sei al mare?’’. ‘’No, Giovanni, sono a letto, a Monza, ad un tiro di schioppo da te’’- conclude assonnato l’interlocutore. Lapidario il commento dell’incredulo Fossati, dall’altra parte del filo: ‘’Giancarlo, ta se el solit caval matt!’’(Giancarlo, sei il solito cavallo pazzo!). Tralasciamo di riportare le successive parole del caporedattore de Il Cittadino, riferendovi solo che il ‘Gianca’, in quell’occasione, fu costretto a togliersi immediatamente il pigiama, vestirsi di corsa e proiettarsi in autostrada per raggiungere a ‘manetta’ il capoluogo veneto ed entrare allo stadio, tutto trafelato, all’inizio della ripresa, dovendosi far raccontare le azioni del primo tempo dai colleghi, puntualmente arrivati in laguna.

Un’altra volta, in occasione di un incontro Monza-Atalanta di Coppa Italia, in programma al vecchio stadio brianzolo ‘Sada’, di mercoledì, con inizio alle ore 14.30, Giovanni Fossati, preoccupato per la regolare chiusura del ‘Cittadino’, che doveva uscire il giorno seguente, riportando, per rispetto verso i lettori, anche l’esito della gara in questione, si assicurò, sempre con l’amico e collaboratore Besana di poter avere l’articolo alle ore 16.30 precise, neppure un minuto più tardi. All’orario stabilito, immancabilmente, arriva all’apparecchio posizionato sui banchi della Tribuna Stampa la telefonata dalla redazione monzese.  ‘’Giancarlo, per favore, dammi al volo l’articolo, con il risultato ed il tabellino, che devo chiudere subito il giornale’’. 'Giovanni, non posso, la partita è finita in parità e si deve procedere con i tempi supplementari e, in mancanza di gol, con i calci di rigore’ – replica candidamente il Besana. Da incorniciare, il commento dell’irriducibile caporedattore: ‘’Sei sempre il solito, non ci si può fidare di te. Lo sai che devo chiudere a quest’ora il giornale e la tipografia non vuol sentire storie.... ‘’.