Palladino-Monza, il (gran) bilancio ad un anno esatto dal suo approdo in Prima Squadra
Era esattamente il 13 settembre 2022, mai scelta fu più azzeccata dal duo Berlusconi-Galliani
E' già passato un anno esatto dall'approdo in Prima Squadra, del Monza, di Raffaele Palladino. Parliamo infatti del 13 settembre 2022, quando il trainer campano andava ad ereditare una (enormemente) claudicante e preoccupante situazione di classifica, nella prima, storica, stagione in Serie A.
Promosso, per la sorpresa di tanti addetti ai lavori, dalla Primavera, al mister partenopeo fu affidato il difficile compito di risollevare le sorti di una squadra che aveva raggranellato un solo punto in 6 gare, con un gruppo, comprensibilmente, sfiduciato.
E l'esordio non prometteva affatto bene, per lo meno apparentemente; all'U-Power Stadium giungeva (cinque giorni dopo dal suo insediamento) un team non certo al meglio in quel periodo, ma che di nome faceva Juventus. Un club, quello piemontese, che il mister conosceva dettagliatamente, avendoci militato proprio all'inizio (come più o meno in questo frangente) di un'altra carriera, quella da calciatore.
Come andò a finire lo sapete tutti. Da quell'affermazione, grazie alla marcatura del talismano, il Vichingo Gytkjær, Palladino è entrato diritto nella storia biancorossa, con numerose altre prime volte nel prosieguo del rigoglioso e torreggiante iter. Dalla doppia vittoria sui bianconeri, ai 4 punti con l'Inter, passando poi dalla rimonta casalinga con la Fiorentina; senza dimenticare, in precedenza, i primi tre punti in trasferta, in massima serie, sul campo della Sampdoria, al “Ferraris”. I brianzoli si sono distinti come la migliore matricola, a punti fatti, in un torneo di A a 20 squadre, elargendo inoltre delle trame di gioco cosmetiche e gradevoli. Un Deus ex machina in salsa biancorossa insomma..
Il suo bilancio racconta questo, a livello squisitamente numerico: 38 gare complessive in tutte le competizioni, 16 vittorie, 9 pareggi, 13 sconfitte, 57 punti, 52 gol fatti e 49 subiti, con un media di 1.50 punti per incontro.
La speranza, ora, è che la storia possa protrarsi sulla stessa falsa riga. Ripetersi, si sa, non è mai facile ma noi glielo auguriamo vivamente. Ha tutte le carte in regola, il talento ed il physique du rôle per costruirsi un futuro roseo in questa mansione. Lui che è entrato in punta di piedi dalla porta d'ingresso monzese lo scorso anno, manifestando, sin dalle prime conferenze, grande intelligenza, competenza di idee, equilibrio e doti comunicative; palesandosi, immediatamente, in maniera molto convincente (e non era scontato per un debuttante) agli occhi dei suoi ragazzi. Tanti i meriti quindi, come l'optare, tra le altre cose, per alcune scelte tattiche teoricamente anomale; vedi Ciurria come quarto di mediana di destra, ad esempio, rivelatosi, invece, una vera e propria spina nel fianco di molti avversari.
Per concludere.. legittimata al meglio la scelta, sulla carta molto coraggiosa ma infinitamente lungimirante (col senno del poi), del vincente duo Berlusconi-Galliani.