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Finita ormai l'estate, anche se non ufficialmente né per il meteo, ci si proietta verso l'autunno con le tante feste di paese che verranno celebrate in Brianza. Da qualsiasi lato del nostro territorio le si guardi, nord, sud, est e ovest, la protagonista sarà sempre lei. Il dolce che tutti conosciamo come torta paesana, anche se da alcune parti è chiamata torta di latte, da altre, vicino Milano, torta nera, da altre ancora torta di pane o michelacc

Nata nei nostri territori come dolce povero, oggi sui banchi di panetterie, pasticcerie e supermercati è tutto fuorché a buon mercato. Quindi, probabilmente, converrebbe prepararla da sé, sfruttando i tre ingredienti principali: pane, rigorosamente raffermo, latte e cacao. Diciamo subito che nessuna massaia brianzola può dire di possedere la ricetta originale della torta paesana, semplicemente…perché non esiste. Cambia quasi di famiglia in famiglia, con aggiunte o sottrazioni in base alle singole tradizioni tramandate 

Anche sulle quantità ci sono pareri discordanti, tra chi le segue con attenzione e chi decide di andare a occhio. Noi privilegiamo la seconda opzione. Quindi, si parte dal pane, da spezzettare con le mani o con un coltello, a seconda della durezza, che dovrà essere messo a mollare nel latte, preferibilmente per una notte, unendo il cacao e gli amaretti. 

Potremmo già completarla così, invece vogliamo suggerire questa variante con il tocco in più garantito dall'aggiunta del pane all'anice. Mescoliamo bene tutti gli ingredienti, dapprima con un mestolo, poi, la mattina successiva, quando l'impasto sarà più molle, schiacciandolo con le mani, in modo da ridurlo quasi a poltiglia. Successivamente aggiungiamo pinoli e uvetta a piacere. 

Imburriamo uno stampo, spargiamo all'interno il composto. Pioggia di pinoli a piacere prima di mettere in forno a 180 gradi per un'ora. Prima di spegnere, fare la classica prova dello stecchino. Quindi, serviamo la torta dopo averla fatta raffreddare e godiamo della sua enorme bontà.